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Scenario desolante
15 gennaio 2001

Cominciare il settimo anno di vita del nostro giornale in una situazione politica e amministrativa confusa non ci fa piacere: Molfetta non ha un sindaco, è retta da un commissario prefettizio che si limita solo all’ordinaria amministrazione (mentre l’ex prefetto Mazzitello, in odore di candidatura elettorale, ha inspiegabilmente nominato 4 sub-commissari, creando una specie di giunta comunale: per fare cosa? finora nulla), e la dott.ssa Bellomo come potete leggere nell’intervista ospitata nelle pagine di politica, non sa ancora se approverà il nuovo piano regolatore. E in città il dibattito politico si aggroviglia nel centro sinistra nella ricerca di un candidato-sindaco, mentre il centro-destra, apparentemente unito, nasconde le vistose crepe interne e le contraddizioni di gruppi, gruppetti, discutibili personaggi che tutto sono fuorché omogenei con notevoli contraddizioni all’interno, che rischiano di esplodere alla prima occasione o, peggio, dopo un’eventuale vittoria elettorale, che ci porterebbe ad una continua instabilità amministrativa. Commentare la situazione politica in questo scenario non è difficile, è semplicemente inutile: si corre il pericolo di ripetersi. Ma tacere sullo spettacolo vergognoso che sta offrendo il centro-sinistra, sarebbe colpevole. Nella schiettezza e nell’onestà che ci ha sempre contraddistinti non possiamo non biasimare questa rissa continua che alla fine rischia di lasciare tutti sul tappeto, come ben rappresentato nella vignetta di questo numero dal nostro bravo Michelangelo Manente. Veti incrociati, vendette, giochi di sponda, trappole varie: sembra di essere tornati alla Prima Repubblica, nello spirito di quel revival che vede perfino i socialisti (sempre litiganti) cercare di presentarsi come eredi di Craxi (nel bene o nel male?). Uno scenario desolante, che rischia di far aumentare il già elevato astensionismo e aumentare la diffidenza della gente nei confronti dei partiti. La domanda che ci poniamo è questa: il centro-sinistra si è rassegnato a perdere le elezioni? Ha rinunciato alla voglia di lottare? Possibile che quest’area non riesca ad esprimere un candidato che possa confrontarsi con il centro-destra, che a sua volta non è stato capace (con buona pace di Berlusconi) di proporre un proprio esponente, affidandosi all’autocandidatura di Tommaso Minervini? Eppure il confronto non dovrebbe essere difficile visto il livello politico non eccelso di chi si propone di guidare la città e del quale finora si sono viste solo le gigantografie sui muri della città, triste presagio di un culto della personalità, che serve a nascondere il vuoto. Quando in passato abbiamo più volte sottolineato la mancanza di una classe dirigente che possa definirsi tale, temevamo proprio quello che sta accadendo ora. Come siamo caduti in basso! Eppure persone capaci di assumere l’onere della guida delle città esistono all’interno del centro-sinistra, ma non sono state coinvolte oppure si sono tirate indietro di fronte allo scenario non esaltante. Intanto, a destra come a sinistra, si agitano personaggi che non potrebbero fare nemmeno gli amministratori di condominio e giocano alla politica passando da un’area all’altra con grande naturalezza, come fosse una cosa normale e anzi positiva. Ci auguriamo nel prossimo numero di poter finalmente conoscere il nome di un candidato, esprimere delle valutazioni, positive o negative che siano, ma almeno di parlare di una persona che rappresenti tutta l’area e nel quale tutte le componenti si riconoscano e non che sia espressione di una parte, in base al manuale Cencelli. In questo numero di “Quindici” vi proponiamo due inchieste importanti, nello stile del nostro giornale. La prima riguarda la vicenda dei proiettili all’uranio impoverito: la Nato finge di “non sapere”, il governo italiano dice di “ignorare”, QUINDICI sapeva tutto, e lo ha scritto, già nel giugno del ’99. E’ una piccola soddisfazione per noi, per cui torniamo sull’argomento con nuovi particolari, ripubblicando anche la mappa delle zone dell’Adriatico dove furono sganciati gli ordigni. La seconda inchiesta parte da un bilancio del Natale organizzato da “Molfetta-shopping” per arrivare alla controversa vicenda dei “saldi”, quest’anno spostati di un mese dalla Regione, una decisione che non è piaciuta ai commercianti locali. Abbiamo sentito gli operatori e la gente su un argomento che interessa tutti i cittadini e che sta facendo molto discutere. Un altro tema interessante e che apre prospettive positive per il recupero del centro storico è quello della vendita all’asta di ben 4 isolati a Molfetta vecchia. Privati e cooperative se li sono aggiudicati con rialzi fino al 400%: Crediamo che questa sia la strada giusta, anzi l’unica per risanare finalmente quel gioiello abbandonato da decenni al degrado. Non manca una nota sul piano regolare che rischia l’affossamento, come avevamo previsto e temuto all’epoca dello scioglimento del consiglio comunale. I danni per la città saranno enormi e la fame di case non potrà essere soddisfatta per l’irresponsabilità di pochi avventurieri della politica, che hanno provocato la fine anticipata dell’attività amministrativa. Ma una parte di responsabilità, riteniamo, vada anche attribuita ai progettisti del Prg, che da mesi tengono ancora in caldo le modifiche al piano, che avrebbero potuto fare in poche settimane. Intanto qualcuno si va impropriamente vantando di aver accelerato i tempi, mentre in realtà voleva solo bloccare il piano per gestirlo nel caso di vittoria elettorale. Insomma, non comincia proprio bene questo 2001 e forse nel corso dell’anno ci riserverà ulteriori sorprese. Infine, consentiteci di ringraziare tutti i cittadini che stanno decretando il successo del nostro sito www.molfetta-quindici.it, coloro che lo hanno visitato, che seguono le news, le notizie aggiornate quasi quotidianamente. Abbiamo ricevuto una valanga di e-mail di complimenti, anche dall'estero, soprattutto gli Stati Uniti, dove i nostri emigrati (per chi ha dimenticato l’italiano stiamo provvedendo a una traduzione dell’intero contenuto del sito) possono seguire quasi “in diretta” la vita sociale, politica ed economica della loro città. Gli apprezzamenti ricevuti sono il premio migliore per lo sforzo notevole che stiamo compiendo, anche con la gentile collaborazione degli sponsor, per dare a Molfetta un portale dell’informazione, “Quindici on line”, che si arricchirà, nelle prossime settimane, ancora di nuovi contenuti.
Autore: Felice de Sanctis
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