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Scempio al Duomo, il lettore di “Quindici” torna a scriverci: perché è stato autorizzato?
14 giugno 2010

MOLFETTA – Il lettore di Quindici, Luigi Tedesco, torna a scriverci. E pone altri interrogativi. Ecco il testo della lettera:

 «Gentile Redazione di Quindici,
Innanzitutto vi ringrazio per aver pubblicato la mia lettera sullo scempio che si sta attuando presso il duomo. Vedo che è servita (finalmente) a far discutere, e questo, grazie a voi, è già di per se un bel risultato.
 
Vi sto scrivendo perche' vorrei rispondere ai tanti che trovo per strada e che mi dicono la stessa cosa. Cosa che e' emersa anche qui, nel forum relativo a questo tema.
 
Si dice "ma le carte stanno a posto".
E' di questo che voglio parlare. Le carte stanno a posto.
Il problema però è più complesso. Bisogna chiedersi: basta che le carte siano a posto? Basta solo che tutti i timbri, le firme e le autorizzazioni siano a posto per aprire una autostrada agli scempi?
Le carte erano a posto quando anni fa hanno distrutto il palazzo Cappelluti presso la villa comunale.
Le carte erano a posto quando hanno letteralmente cancellato il fabbricato denominato Pansini e Gallo.
Le carte erano a posto quando hanno "regalato" alla città di Molfetta un vero e proprio ECOMOSTRO che si chiama Nuova Capitaneria e non consentirà
mai più ai Molfettesi e non, una passeggiata in riva al mare dal lungomare alla Madonna dei Martiri. Una saracinesca sul mare.... Una puntaperotti in salsa molfettese... Un obrorio.
 
Le carte saranno probabilmente a posto riguardo a quella sorta di escremento di nuovo torrino che emerge in tutta la sua bruttezza accanto alla cupola del Duomo.
 
Ma non basta che le carte siano a posto, c'è dell'altro che non è
possibile dimenticare quando si compiono scempi di questo tipo: è il sentire comune, è la storia che viene cancellata, è la qualità della nostra vita che scade inesorabilmente.
 
Guardate cosa c'è ora al posto del palazzo Cappelluti.
Guardate l'orribile palazzo insignificante al posto del fabbricato di Pansini e Gallo.
Guardate la memoria storica come viene dissipata e persa per sempre quando ad una parte del cantiere navale storico di Molfetta si sostituisce una oscena capitaneria con finestrelle stile loculi o piccionaie.
Guardate cosa c'e' al posto del muro storico accanto a Duomo: un oscena costruzione-torrino meta nelle sere d'estate di cene a due passi dal campanile.
 
E cosa diremmo se domani venisse uno qualsiasi con le carte a posto, e demolisse il Duomo?
Ha le carte a posto, non gli si può far nulla. Mi sembra davvero tutto surreale.
 
Come e' possibile che accada tutto ciò? Come e' possibile che in nome delle CARTE SONO A POSTO" si possa VIOLENTARE la città di Molfetta, la storia di Molfetta, noi tutti.
 
La vecchia costruzione accanto al Duomo non c'è più, la superficialità umana l'ha cancellata per sempre.
 
Rimarranno solo vecchie foto ingiallite dal tempo a testimoniare un tempo che è stato.
Ed ora non è più.
Cordiali saluti»
Luigi Tedesco
© Riproduzione riservata
 
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Espvimo tutta la mia solidavietà ai cittadini molfettesi. Ho spevimentato simili fovme di violenza estetico-cultuvale! E' da tempo che quando salgo a Chamonix-Mont-Blanc vesto impvessionato da uno chalet di vecente costvuzione che mi impedisce di godeve della maestosità, non del Mont-Blanc pev fovtuna, ma del non meno mistico Aiguille du Mid. La vista, in vealtà, mi viene ostvuita non dalla suite de Le Movgane, pvesso cui soggiovno, ma dalla 17 buca del Chamonix Golf, pvesso cui passo buona pavte della mia giovnata. Di solito la vista dell'Aguille eva pev me fonte di ispivazione, pvima di aggvedive l'ultima buca (tvattasi di pevcovso da 18 buche). Uno scempio simile vegistvo anche quando sono in vada a Povtofino. Una costvuzione, nodello Bauhaus, mi impedisce di spingeve lo sguavdo fino a Recco e al Golfo Pavadiso; la stessa costvuzione, quando sono in piazzetta davanti al mio stvamevitato sushi, mi impedisce di scovgeve San Fvuttuoso. Capisco che a Molfetta non si tvatta del panovama che si può godeve da un gveen di montagna, o da un Sushi Bav di Povtofino, MA CVEDO CHE SIA GIUSTO GAVANTIVE ANCHE A CHI SOVSEGGIA UNA MISEVABILE DVEHEV, A CHI SI ACCAMPA CON PATATINE FVITTE E MAIONESE DAVANTI AL BAV DUOMO, A CHI PASSEGGIA DISCUTENDO DI LIPPI E DEGLI AZZURRI, A CHI SI SBVODOLA LA CVEPE O IL GELATO SULLA MAGLIETTA, A CHI COMPVA TAVATUFI E PESCE SULLA BANCHINA SAN DOMENICO, A CHI SGOMMA IN AUTO-DISCOTECA INTORNO ALLA MEZZANOTTE, DICEVO, CVEDO CHE SIA GIUSTO GAVANTIVE ANCHE A QUESTA UMANITA' LA POSSIBILITA' DI ALZAVE GLI OCCHI AL CIELO, GUAVDAVE LE TOVVI CAMPANAVIE E DIVE: "COME E' BELLO IL BAVOCCO PUGLIESE!". VIVA I 150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA!
2) Per quanto mi riguarda, l'indizio, in questa situazione, è già presente e, risiede (è proprio il caso di dirlo) in quei 52,5 cm di sopraelevazione di una nuova costruzione, che acclarano come non trattasi di ristrutturazione dello status quo ante, ma di una costruzione ex novo, lì edificata e sopraelevata, a mò di grande tegolino motta, su di un antichissimo palazzo, peraltro adiacente, al monumento storico più importante che abbiamo nella nostra città, e ad uno dei più grandi esempi di romanico pugliese. Ebbene, signori, diciamoci le cose in faccia per quelle che sono, utilizziamo i termini giusti, chi va denunciato, innanzitutto, non è chi ha usufruito della concessione (per cui, per me è l'ultimo dei problemi sapere chi è o chi non è, non lo voglio sapere, il giudizio non deve esserne condizionato pro o contro, altrimenti si ricade nell'errore inverso a quelli che hanno concesso!), ma besì chi ha autorizzato la demolizione di una cosruzione antichissima, e la costruzione di un nuovo piano, sopraelevandolo di 52,5 cm, oltre il livello della vecchia costruzione, rispetto allo stato originario, con ringhiera e torrino, per comoda risalita notabili di kasta. Spero solo a questo punto che al vertice non si impianti una pagoda cinese, lo spero proprio! Il vero problema, sta lì, quella cosa lì, non poteva essere autorizzata, quella è una nuova costruzione, non è quella vecchia ristrutturata e sfido chiunque a dimostrare il contrario! negli edifici antichi, si accedeva con botola, sul terrazzo. ora io mi chiedo, c'era l'accesso al terrazzino della vecchia costruzione, e se sì, perché non è stato ristrutturato quello vecchio con botola, anziché farne uno nuovo, con ulteriore sopraelevazione, sul già sopraelevato solaio della nuova costruzione di 52,5 cm? Insomma, non voglio proseguire oltre, ma penso che chi ha firmato con benda, presumo che abbia bisogno a breve di un buon avvocato.


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