Recupero Password
SASC e Burkina Faso, la solidarietà non è acqua Presenti a Molfetta Suor Gloria, Madre Superiora dell'Istituto delle Suore Apostole del Sacro Cuore, e Suor Martina, di origine burkinabè. Presentata la campagna di raccolta fondi promossa da Francesco de Palma, agente della Fondiaria-Sai (divisione Fondiaria) a Molfetta.
04 dicembre 2008

MOLFETTA - Chi l'ha detto che progresso economico e solidarietà non possono andare di pari passo? Qualcuno ne è convinto ma l'ideale abbraccio tra Fondiaria-Sai (Divisione Fondiaria), rappresentata da Francesco de Palma a Molfetta, e le SASC (Suore Apostole del Sacro Cuore) attive da 25 anni in Burkina Faso, dice esattamente il contrario. A Molfetta sono arrivate Suor Gloria, Madre Superiora dell'Istituto, e Suor Martina, che hanno incontrato i diretti interessati all'iniziativa. A presentarle c'era direttamente Francesco de Palma. Le SASC sono un Istituto fondato nel 1936 da Maria Gargani a Volturara Appula. Donne e bambini sono sin dall'origine al centro della loro attività, che prosegue dopo la morte di Madre Maria, lungo quelle stesse direttrici. Il 4 ottobre 1984 tre consorelle (Suor Ester de Falco, Suor Antonina Ricciardi, Suor Luisa Perez) giungono a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per aprire una stazione missionaria. Nel piccolo villaggio di Nanoro sono poste le basi di un'attività che, a lungo andare, sfocerà in qualcosa di molto più grande: dall'iniziale assenza di una casa (in una prima fase si appoggiano presso la comunità dei Fratelli della Sacra Famiglia) si passa all'edificazione di un centro di promozione per la donna. Taglio, cucito, nozioni basiche di igiene, un'autentica scuola con l'obiettivo di concludere il percorso di indipendenza della donna dopo un triennio di lezioni. Tre classi e tre insegnanti per contribuire a rendere dignitosa la vita delle donne, che in Burkina Faso versano ancora in condizioni di sottomissione all'uomo e alle regole del villaggio. A sancire l'indipendenza è la concessione di una macchina da cucire. Successivamente arriva una quarta classe per donne disabili, a cura di Suor Marcellina. Poi, soprattutto arriva la realizzazione di altre due case nei pressi di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso e di Boussè. “L'ideale che guida ogni nostra azione”- ha detto Suor Gloria – è la condivisione. Tutte le nostre cose sono nostre finché sono a nostro uso, ma quando l'esigenza di un altro ne richiede la concessione, non sono più nostre”. Basandosi sulla condivisione, più che sulla solidarietà (la differenza è netta, il primo termine designa un coinvolgimento, il secondo un'attività di semplice sostegno), le SASC stanno puntando a migliorare la vita delle popolazioni locali. Fulcro della loro attività è la realizzazione di pozzi per ricavare acqua. ”L'acqua è la base della vita – prosegue Suor Gloria – e in Burkina Faso tutto dipende da essa”. Un aneddoto è fortemente emblematico di quanto il concetto di ricchezza sia totalmente diverso tra noi e loro, di quanto ciò che per noi è oggetto di spreco, per loro sia necessità assoluta. “La cosa che più mi ha stupito, sin da quando sono stata la prima volta a Nanoro, è stata il fatto che i bambini non riuscissero a capire la gravità di fare il bagno nell'acqua del barrage. Con quell'acqua ci giocavano, la bevevano, facevano di tutto, creando danni inestimabili al loro organismo”. Non è stato facile indurre nei burkinabè (gli abitanti del Burkina Faso) la cultura alla base della salvaguardia della propria salute. “In loro c'era una certa reticenza alla novità, piuttosto che i vaccini, seguivano le indicazioni degli stregoni”, afferma Suor Gloria. Oggi Nanoro è diventata una vera città, con un grande ospedale fondato da un chirurgo torinese, con una buona formazione agricola. Eppure le condizioni di donne e bambini, sono sempre drammatiche, la carenza d'acqua è ancora un problema, nonostante l'attività frenetica delle SASC. Ecco il senso della campagna per la raccolta fondi promossa dalla Fondiaria di Molfetta. I clienti dell'agenzia avranno la possibilità di dare un contributo a sostegno delle attività delle SASC: invece dei consueti gadgets, qualcosa di molto più condiviso e utile, un gesto di sensibilità e di vicinanza ad un mondo, quello dell'Africa, che non conosce il senso della parola “crisi” perché abituato ad una quotidianità di sofferenze e sacrifici. A volte riflettere sul significato delle parole costituisce il metodo migliore per sentirsi fortunati, raccomandati dal caso. “Vogliamo creare un processo virtuoso, porre le basi di una collaborazione continuativa con le SASC” – ha affermato de Palma. “Da quando ho ascoltato la prima volta le parole di Suor Gloria, sono rimasto scosso. Dare una piccola mano non è difficile. Seguiremo da vicino l'attività delle SASC, saremo fortemente coinvolti nella realizzazione di pozzi in Burkina Faso”. La sfida è solo ai nastri di partenza, in questa campagna c'è spazio per chiunque.
Autore:
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet