Sara Allegretta: “Molfetta in Allegrezza” per destagionalizzare la cultura
È il periodo dell’anno che molti aspettano con impazienza. Il periodo da dedicare a se stessi ma anche a chi più si ama, ai piccoli regali, al relax ed alla condivisione. Il Natale è ormai alle porte e Molfetta si sta impreziosendo di luci, colori, musica ed arte. Un lungo mese ricco di iniziative che prende il nome di “Molfetta in Allegrezza”. “Quindici” ne parla con l’assessore alla Cultura e Turismo e vicesindaco Sara Allegretta. Qual è l’idea che sta alla base di questa kermesse? «Tutto è partito dall’idea di destagionalizzare l’idea di cultura, allontanandoci da concetti ormai obsoleti. Infatti la kermesse, pur essendo legata al periodo natalizio, non fa riferimento al Natale in quanto tale. Vogliamo dare l’idea di una Molfetta che, nel suo piccolo, sia paragonabile a qualsiasi altra città d’arte. Tutto questo è stato possibile grazie ad un profondo dialogo con tutte le associazioni molfettesi, una risorsa preziosa, fiore all’occhiello della nostra città che erano state quasi del tutto dimenticata durante l’ultimo anno». Basta dare un’occhiata al programma per capire la centralità dell’arte. «Esatto, l’arte è in primo piano e ce n’è davvero per tutti i gusti. Abbiamo pensato ad un programma quanto più completo possibile. Molto spazio verrà riservato alle iniziative che coinvolgeranno i bambini, dal teatro alla musica. Verranno affrontati temi di stretta attualità quali cyberbullismo ed immigrazione che vedono protagonisti i giovani ma di interesse comunque generale. Spazio poi al divertimento con concerti come quello reggae di Mama Marjas in Piazza Municipio, al cibo con degustazioni nel centro della città. E poi, tra gli altri, i concerti di Natale e Capodanno completamente gratuiti sulla stregua di città come Vienna e Venezia, un’iniziativa di cui vado davvero fiera. Insomma un intero mese di attività ogni giorno diverse e di qualità». Come risponde alla critica secondo la quale dal programma sono state estromesse le periferie della città? «Penso che sia una critica infondata. Se si da uno sguardo al programma completo si leggeranno, tra gli altri, luoghi quali Piazza Paradiso, Auditorium Regina Pacis, Chiesa San Bernardino, Basilica Madonna dei Martiri, Parrocchia Immacolata, Parrocchia Sacro Cuore che non sempre sono coinvolti nelle iniziative cittadine. Abbiamo organizzato la mappa degli eventi in base alle richieste dei commercianti ed associazioni, riflettendo e confrontandoci con la città con la massima tranquillità, tenendo sempre d’occhio il budget disponibile. Non dimentichiamo che Molfetta arriva da un Natale, quello dello scorso anno, che l’ha vista spoglia, silenziosa, con quelle poche lucine proiettate sui due o tre palazzi più importanti della città. Quello fatto quest’anno è un grande passo e penso che i Molfettesi debbano abituarsi piano piano ad accontentarsi di quanto si ha. Di solito il troppo storpia. Poi certo c’è sempre il tempo per esaminare ciò che non va bene e provare a far meglio». Passiamo infine all’aspetto economico. Chi ha pagato le luci ed in generale la kermesse? Quanto è costata in tutto? «L’iniziativa è stata pianificata in ogni suo aspetto, quindi anche in quello economico, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura e Turismo e l’Assessorato al Commercio e Marketing territoriale. La gestione del pagamento è stata ovviamente appannaggio del secondo. Quanto alle cifre, ora non so dirle nello specifico, ma tutto è stato fatto in maniera puntuale e limpida e le assicuro che a kermesse chiusa, quando faremo il punto della situazione verranno certamente fuori anche i costi complessivi. Le posso dire che è costata il giusto. Stiamo parlando comunque di un mese intero e ricco di iniziative che però si poggiano quasi tutte su associazioni molfettesi». Non ci resta che immergerci in questo mese magico, godendo della nostra città con tutti i cinque sensi. Assaporando il tempo libero e le serate passate con il naso all’insù a guardare le luci di Natale. Riscaldandoci canticchiando. Riscoprendo il nostro lato più bambino. Riscoprendo il buono dei sentimenti, ovviamente rimanendo a Molfetta. © Riproduzione riservata
Autore: Daniela Bufo