MOLFETTA - ‘Salviamo la biodiversità’ (E anche il gusto ci guadagnerà) è l’appuntamento che il Circolo di Legambiente e il Presidio del libro di Molfetta organizzano, venerdì 19 alle 20 al Ristorante Bufi.
Sarà una conferenza-degustazione sulle erbe spontanee a cui interverranno Vito V. Bianco, professore di Orticoltura presso L’Università di Bari, che presenterà il suo libro “Piante spontanee nella cucina tradizionale molese. Storia curiosità e ricette”.
Il libro è stato scritto in collaborazione con Rocco Mariani, Pietro Santamaria.
Luigi Trotta, dirigente dell’Ufficio Innovazione e conoscenza della regione Puglia, parlerà delle azioni regionali a tutela della diversità biologica.
L’ingresso è limitato a 70 persone ed il prezzo per la degustazione è di 20 euro riservando una parte del ricavato al finanziamento delle prossime attività del Circolo di Legambiente e del Presidio del libro di Molfetta.
Contesto dell’appuntamento
L’assemblea delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2010 “Anno della biodiversità” allo scopo di porre all’attenzione dell’umanità l’impoverimento ambientale del pianeta a seguito della distruzione di habitat ed ecosistemi.
A ritmo crescente sorgono, al posto dei paesaggi originari, città, autostrade, complessi industriali o terreni destinati all’agricoltura intensiva. Quello che un tempo era dominio della natura viene sostituito da paesaggi artificiali con la conseguenza che gli equilibri del pianeta vengono alterati.
I casi più preoccupanti di distruzione degli habitat riguardano foreste, aree umide, barriere coralline e fondali oceanici, che sono tutti ecosistemi preziosissimi per la tutela della biodiversità e della vita.
Qualcuno potrebbe pensare che si tratta del prezzo da pagare al necessario miglioramento della condizione umana. Eppure anche a vederla da un punto di vista esclusivamente egoistico la riduzione della biodiversità significa perdita di ricchezza.
Sono le diverse caratteristiche biologiche che permettono agli alberi di adattarsi alle varie condizioni climatiche che determinano le caratteristiche specifiche dei vari legnami: senza gli abeti rossi della Val di Fiemme Stradivari non avrebbe potuto costruire i suoi violini.
Possiamo godere di diverse varietà di tessuti perché le diverse caratteristiche biologiche che consentono agli ovini, ai conigli, alle oche e a molti altri animali di difendersi dal freddo determinano le diverse varietà di lane o altri tessuti da noi utilizzati.
È la diversità genetica fra i vari vitigni che ci permette di avere vini diversi come pure quella dei microrganismi di alcune grotte a determinare il sapore specifico di alcuni formaggi, o quella fra i diversi ceppi di lieviti che determina il diverso sapore delle varie birre, del pane o degli yogurt.
Un mondo con una ridotta varietà biologica sarà inevitabilmente un mondo di pochi saporI.