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Salvezza e niente più per l'H.C. Molfetta HOCKEY - A Giovinazzo parte l'azionariato popolare
15 maggio 2004

Avrebbe potuto ingloriosamente retrocedere, invece tornerà a giocare in serie A2 anche la prossima stagione. Nel decennale della gestione Fiorentini l'Hockey Club Molfetta, in attesa di disputare le ultime due gare di Coppa di Lega contro Salernitana e Giovinazzo, si piazza al nono posto nella graduatoria finale del campionato a 14 squadre e porta a casa il risultato minimo per il quale è scesa in pista durante questi otto mesi. Potremmo rallegrarcene. Non lo facciamo, per una serie di motivi: 1) Mai come questa volta la lotta per la promozione è stata tanto combattuta quanto incerta: uno sforzo in più fuori casa sarebbe significato play-off; 2) I punteri del team biancorosso Spadavecchia e Piscitelli (rispettivamente 18 e 23 reti: poche), hanno disputato un campionato al di sotto del loro standard medio; la buona vena di Di Pinto, determinante nelle prime uscite, è andata via via svanendo (alla fine 98 goal subiti: troppi); 3) Angelo Beltempo, l'artefice dello storico salto in serie A1, al quale la dirigenza si era affidata per bissare l'exploit, si è dimesso prematuramente (poco prima della gara di ritorno col Vercelli di fine febbraio): la truppa non lo seguiva da tempo; 4) La società sembra ferma e convinta all'atto di “sbarazzarsi” dei giocatori cresciuti tra i propri ranghi ad ogni buona occasione. Scartata, anche quest'anno, ogni possibilità di accordo con Cirilli, accantonati sin dapprincipio De Bari e di Lernia (quest'ultimo restato ai box per l'intera stagione), anche Lezoche è stato lasciato partire troppo a cuor leggero (destinazione Reggio Emilia, serie B) quando nessun obiettivo era compromesso ancora; anzi, a ben vedere il suo apporto avrebbe potuto risolvere in anticipo la bagarre in coda a favore di De Robertis e compagni. E tale atteggiamento decisionale altro non è che la conferma alle parole pronunciate da Fiorentini su “Quindici” di ottobre: “Attualmente la dimensione attuale per questa città è la serie A2”. 5) Perso nuovamente il confronto con le altre due compagini del Sud Italia. E se la Salernitana può contare su sostegni economici consistenti che le permettono di acquistare atleti affermati, il Matera fa affidamento su giocatori del vivaio proprio e di quello… molfettese! Forse la svolta potrebbe essere suggerita da molto vicino: Pino Marzella, l'icona hockeystica di Giovinazzo, ha preso a metter su, nella sua città, una società basata sull'azionariato popolare: un progetto concreto, che cerca di coinvolgere sportivi, sponsor, cittadini. Sarà questa la via d'uscita dalla realtà amatoriale? A Molfetta c'è voglia di emulare l'iniziativa? Eugenio Tatulli eugenio.tatulli@quindici-molfetta.it
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