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Sabato in Consiglio comunale a Molfetta l'assestamento del bilancio di previsione All'ordine del giorno dell'assemblea anche i servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani e di igiene urbana: affidamento congiunto con i Comuni di Corato, Ruvo di Puglia e Terlizzi
24 novembre 2010

MOLFETTA – Sabato alle 8,30, presso l’aula consiliare G. Carnicella di Palazzo Giovene, si terrà il Consiglio comunale di Molfetta.
Gli argomenti in discussione nella assemblea mattutina saranno l’assestamento generale del bilancio di previsione dell’esercizio 2010 (Art. 175, comma 8°, del D.L.vo n. 267/2000) e i servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani e di igiene urbana; in particolare l’affidamento congiunto con i Comuni di Corato, Ruvo di Puglia e Terlizzi (ai sensi della legge 6 agosto 2008 n.133, articolo 23 bis, comma 2 lett. “b”).
Il primo punto di discussione rivestirà un ruolo essenziale per avere una visione precisa e completa del bilancio 2010 soprattutto in prospettiva della gestione delle future entrate ed uscite dell'erario comunale mentre il secondo rappresenta una novità e una sfida riguardo la gestione dei rifiuti.
Infatti oltre alla riattivazione dell’impianto di compostaggio dopo l’accordo tra la Provincia, Consorzio Ato Ba1 e Comune sarà costituito nell’ambito dell’Ato un’area di raccolta ottimale tra Molfetta, Terlizzi, Ruvo, Corato per una gestione aggregata e integrata della raccolta di rifiuti.
Tutto questo dovrebbe portare, per legge, all’ operazione di trasformare l’Asm in società di capitali.
Non mancheranno divergenze di opinioni e scintille tra le due posizioni, maggioranza ed opposizione, vista l’importanza dei temi in discussione.

Autore: Q
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1° Parte. - In pochi anni il rapporto degli Italiani con la politica è cambiato. La politica, che, piazza dopo piazza, si conquistava consensi tra i cittadini con i comizi non conosceva i sondaggi, né le operazioni di immagine. Espressione di questo senso della politica, radicatosi nell'identità di molti italiani, sono stati i partiti. Nelle sezioni dei partiti, disseminate in tutto il paese, si discuteva di piccole e grandi questioni. Peppone e Don Camillo sono solo la rappresentazione bonaria e sdrammatizzante di quell'Italia. In realtà era viva anche una certa durezza di conflitti e di passioni politiche, che si univa alla volontà di crescita economica e civile e di riscatto dal buio periodo della dittatura e della guerra. Oggi i partiti rappresentano sempre meno l'identità degli Italiani e la democrazia sta trovando nuove forme di espressione, di cui le riforme istituzionali sono una parte significativa. Negli ultimi decenni molto è cambiato anche nella comunicazione politica. La discussione politica è diventata sempre più un monopolio dei mezzi di comunicazione di massa. La spettacolarizzazione della politica non ha tuttavia accresciuto la partecipazione alla vita democratica, mentre sono cresciuti il disinteresse e l'indifferenza verso la politica. L'Italia più povera sentiva più il bisogno della politica e partecipava nel modo che abbiamo visto. Successivamente il comizio, il mezzo di comunicazione classico, è stato sostituito da un altro mezzo di comunicazione, la televisione. Il nuovo mezzo di comunicazione di massa per eccellenza. (segue)
2° Parte. - Da qui vede spiegata l'attenzione particolare che ha il politico o chiunque parli con il mezzo televisivo, che è una scatola che lo inquadra in viso. Quello che la televisione cattura in quell'istante comunicano un'immagine, che può anche non rispondere alla vera. Si dice: la forma è buona, quindi anche la sostanza deve esserlo. Allora sta a chi guarda di vivere le cose. Se l'utente, o il cittadino in generale, guardano soltanto la forma, il politico che gioca sul consenso cercherà di migliorare la forma ma non toccherà la sostanza. È cambiata anche un'altra cosa. Il messaggio è molto più breve. Nel messaggio televisivo non ci si può dilungare, come avveniva con il comizio. La capacità di sintesi che hanno acquisito i politici è perciò del tutto nuova. La politica ha bisogno di competenza, cioè ha bisogno del sapere fare una cosa. E così, sapere molto della scuola, della medicina , della giustizia, delle relazioni tecniche. Il politico che non conosce le questioni diventa inutile e, il più delle volte, dannoso. Anzitutto c'è bisogno di una maggiore conoscenza da parte del cittadino delle cose di cui si discute. Nel 1948-49 i problemi erano la fame, la ricostruzione, e il rapporto comunismo-anticomunismo. Attualmente i problemi riguardano la salute, la scuola, gli anziani, i giovani, i bambini, il posto di lavoro, la pace nel mondo, la guerra vicina, l'immigrazione, la sicurezza, la criminalità. Il dovere di cittadinanza implica il dovere di informarsi per potere decidere. Per scegliere bene bisogna essere bene informati. Ogni Stato ha la classe politica che si sceglie. (fine)


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