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Sabato anche a Molfetta la Festa dei lettori sul tema: raccontami il futuro Per i Presidi del libro l'ospite principale sarà Guido Viale che presenterà il suo ultimo libro “Prove di un Mondo diverso”
24 settembre 2009

MOLFETTA - Che c'importa del domani? «Nel lungo periodo saremo tutti morti» notava John Maynard Keynes. Eppure il futuro ci affascina e ci attrae irresistibilmente, anche quando, in tutta probabilità, non ci riguarderà. Scommesse di borsa o semplici previsioni del tempo, fantascienza o futurologia: vogliamo guardare avanti, immaginare scenari, anticipare ciò che sarà. Ma come l'angelo di Paul Klee voliamo verso il futuro dandogli le spalle: solo quel che è già stato si offre al nostro sguardo. Come riconoscere dunque ciò che di nuovo appare sotto il sole? La Festa dei lettori, quest'anno anche a Molfetta alla sua quinta edizione si svolgerà contemporaneamente nei 42 presìdi pugliesi che compongono l'Associazione dei Presidi del Libro. Quest'anno il tema è per tutti comune: “Raccontami il Futuro”. Ma ogni presidio declinerà il tema secondo le proprie specificità e a Molfetta continueremo a occuparci di economia e di ambiente: l'ospite principale della Festa sarà infatti Guido Viale che presenterà il suo ultimo libro “Prove di un Mondo diverso”, Ed. NdA Press. Come lo scorso anno La Festa si svolgerà sabato 26 in un luogo estremamente adatto e oltremodo suggestivo: l'ex Convento dei Cappuccini al Pulo. Per l'occasione la Dolina verrà aperta alle visite guidate a partire dalle 15.00: un'occasione, per chi non l'avesse ancora fatto, per visitare il Pulo. Alle 17.00 “Caffè scienza”: una chiacchierata informale sul domani a cura del Dipartimento di Chimica dell'Università di Bari. La “chiacchierata” sarà inframmezzata da alcune letture di brani di Baricco sul futuro. Se volessi parteciparvi ne sarei assai contento. Alle 19.00 infine la presentazione del libro di Guido con la presenza dell'autore. __________________________________ Guido Viale, Tokyo 1943, è stato uno dei leader del Sessantotto. Vive a Milano dove lavora per una società di ricerche economiche e sociali. Fa parte del Comitato tecnico-scientifico dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (Anpa). Collabora con i quotidiani, La Repubblica e il Manifesto. _________________________________ Prove di un mondo diverso, NdA Press, 2009 "Ricchezza è molteplicità, varietà, qualità e libertà delle nostre relazioni con gli altri e con la natura; o, se vogliamo, con l'ambiente fisico (il territorio), sociale (i viventi), culturale (la storia, le tradizioni, il pensiero altrui, le nostre aspettative) e con le generazioni future, sia quelle oggetto dei nostri affetti (figli e nipoti) che della nostra assai labile considerazione (coloro da cui abbiamo 'preso in prestito' il mondo)." Il libro parte dall'analisi della situazione, osserva come si sia giunti all'attuale crisi, sottolineando come il liberismo si sia affermato imponendo la tesi tatcheriana, “la società non esiste”, esistono solo gli individui. Oggi, di fronte alla crisi e al collasso finanziario con le sue gravi ripercussioni nella vita di ognuno, il mondo è di nuovo a un bivio: può approdare a un aumento di poteri autoritari, di pulsioni razziste, di regimi antidemocratici (come negli anni trenta del secolo scorso) oppure rimettere in discussione gli assetti economici e sociali. Se la crisi economica è grave lo è altrettanto il disastro culturale: oggi viviamo spesso nella barbarie anche se fingiamo di non riconoscerla. Certi fatti fanno appunto parte di questa barbarie generale, fenomeno sociale e culturale più che politico, la cui maggiore responsabilità cade sui media, ma anche sulla scuola e sulla politica. Come uscirne? Ripartendo dalle fondamenta “con i materiali che quelle macerie ci mettono a disposizione”. E lo dobbiamo fare là dove viviamo, attraverso la rete di relazioni in cui siamo inseriti. Si stanno sperimentando delle alternative all'attuale gestione dell'esistente. Pratiche e progetti che nascono intorno al contrasto di decisioni dei centri di potere e che spesso diventano imprese e coinvolgono il governo del territorio: per cui conflitto e partecipazione sono i due elementi che dovranno contraddistinguere qualsiasi alternativa all'esito autoritario dell'attuale crisi. Comitati e movimenti da una parte e strutture di mediazione dall'altra, potranno tradurre in realizzazioni concrete i progetti. I saperi e le competenze diffuse, che sono il volto nuovo del panorama sociale di questo periodo, possono essere gli elementi di saldatura di questi due momenti. Quali sono le precondizioni perché questo si possa realizzare? La pace, la lotta ad ogni tipo di razzismo, la difesa dei beni comuni acqua, aria, salute, saperi...).
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