MOLFETTA – Sabato 3 marzo alle ore 19, l’Arciconfraternita di S. Stefano in collaborazione con il Museo Diocesano di Molfetta, presso l’Auditorium “A.Salvucci” della struttura di via Entica della Chiesa, presenterà il restauro delle statue lignee dei cinque misteri con l’intervento della dott.ssa Rosa Lorusso, direttrice dei lavori di restauro e sostituto Funzionario delegato per la Soprintendenza, alla presenza del sen. Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta e di mons. Luigi Martella, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Domenica 4 marzo alle ore 17, ci sarà l’esposizione delle statue dei misteri alla cittadinanza presso la Chiesa di Santo Stefano. Seguirà esecuzione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, patrocinata e realizzata grazie all’Amministrazione Comunale di Molfetta.
«Come ogni anno, ormai da secoli – dice il nuovo priore dell’Arciconfraternita di S. Stefano Giuseppe Saverio Poli in una nota-, la città di Molfetta già sperimenta l’atmosfera che deriva ed avvolge i riti della Settimana Santa, evocazione e celebrazione del mistero della Passione e morte di Gesù. Nessuno può sottrarsi al fascino del clima mesto, della drammaticità plastica delle statue, del suono delle marce funebri, del ritmato avanzare dei portatori, della luce che emanano le candele.
Ed è in questa altalenante suggestione, che va dalla dimensione pubblica a quella personale, e viceversa, che si inserisce la processione dei cinque misteri, che si svolge il Venerdì Santo, la più antica. Le preziose statue cinquecentesche, raffiguranti Gesù nell’orto, Gesù flagellato, Ecce Homo, Gesù al Calvario e Gesù Morto, stanno per offrirsi alla venerazione del popolo, muovendosi dalla chiesa di Santo Stefano.
Quello relativo alla Settimana Santa, con i suoi riti, le sue imperturbabili tradizioni, i pregiati simulacri, è un patrimonio di arte e di fede che va preservato, custodito, coltivato e tramandato ai posteri. Va in tal senso l’intervento di restauro avviato dall’Arciconfraternita di Santo Stefano dal sacco rosso, realizzato grazie ai contributi statali ed all’interessamento del Sen. Azzollini. L’opera di pulitura e reintegro pittorico, attuata dalla ditta Galante di Mola di Bari, sotto l’attenta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropoligici della Puglia, restituisce quindi alla cittadinanza non solo alcune tra le opere scultoree più importanti e significative dell’intera produzione italiana del XVI secolo, ma il loro intrinseco e stupendo contenuto di fede. Più che statue, sono liriche che raccontano squarci di vita e di devozione di una città intera.
L’Arciconfraternita di Santo Stefano, guidata dal priore Giuseppe Saverio Poli presenterà quanto portato a compimento in una due giorni di eventi dall’alto valore culturale, aprendone la partecipazione all’intera cittadinanza».