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S. G. Bosco per i diversabili ci si fa... in tre
15 maggio 2009

Decollano per i bambini diversamente abili i progetti approvati dal Collegio docenti del 3° C.D. “S.G. Bosco” di Molfetta. Tre i percorsi: “Corpo in gioco”, “Un amico in più” (petterapy) e “Ippoterapia”al fine di sviluppare la fiducia in se stessi attraverso la conoscenza del proprio corpo e l’interazione con gli animali. E’ su questo canale che si attiva il benessere psicologico in ogni essere umano e si raggiungono miglioramenti cognitivi, creando intorno ad ogni bambino un ambiente prima di tutto stimolante. Il progetto “Corpo in gioco” viene a consolidarsi con l’attivazione di uno sportello d’ascolto, consulenza e orientamento per genitori, docenti e alunni di ogni ordine e grado che vivono la problematica della diversabilità. E’ coordinato dal dottor G. de Palo, pedagogista, consulente filosofico, formatore di psicologia per il C.I.P. (Comitato Italiano Paraolimpico), coordinatore per il Coni Puglia della scuola mista per diversamente abili, il quale ogni settimana svolge lezioni frontali bambino-esperto nel rapporto uno ad uno fino all’uno a tre, a seconda dell’impegno necessario. “Un amico in più” è il nome dato ad un’iniziativa progettuale innovativa svolta in collaborazione con l’associazione “Willie.it”, istituzione, prima nel sud Italia, che nasce dall’idea di promuovere la pet-therapy quale valido strumento per risolvere le problematiche. Il percorso prevede tre fasi: verbale, di contatto e ludico- ricreativa con la presenza di un golden retriever affiancato dal conduttore che, ogni settimana, in uno dei laboratori scolastici si prodiga a realizzare un positivo rapporto tra bambino e animale. Non da ultimo l’ “Ippoterapia” progetto extracurricolare che si sta svolgendo presso il maneggio “La Macchia degli Esperti” affiliato alla Fise e al Coni, nella zona industriale. Esso stimola il contatto diretto con la natura per potenziare la psicofisicità legata al contatto con il cervello e alle reazioni riflesse, finalizzato a migliorare il movimento, la coordinazione e la postura. Tutti i progetti presentati sono stati accolti dal Dirigente M. Tiziana Santomauro nell’intento di promuovere opportunità formative stimolanti e allo stesso tempo qualitativamente significative indipendentemente dalla diversità di ciascun alunno. Le referenti dei progetti si fanno portavoce riferendo che “l’ integrazione di bambini diversamente abili più o meno gravi è un traguardo complesso; è pertanto necessario e doveroso costruire mattone dopo mattone basi che siano fondamentali per il raggiungimento di un’ unica dimensione di inclusività scolastica e sociale”. “Ogni allievo è colui che bisogna aiutare a crescere, colui che bisogna aiutare a vivere e ogni insegnante dovrebbe tirar fuori emozioni e sentimenti di ciascun bambino affidatogli” per dirla alla Vittorino Andrioli. Giostrare con la propria autorevolezza e partecipazione, giocare facendo leva sul piacere di insegnare e di comunicare, è l’insieme grazie al quale ogni docente riesce a saper apprezzare e valorizzare quei piccoli risultati necessari a costruire un’identità personale positiva in ogni allievo. Alla S.G.Bosco ci stanno provando.

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