Rivoluzione silenziosa della Nuova Molfetta. Ma il calcio è senza più credibilità
Non soltanto Lucio De
Censo, nuova guida
tecnica della Nuova
Molfetta. Quella che
la Nuova Molfetta sta intraprendendo
è una rivoluzione silenziosa,
giovane e sostanziosa. Non
è la prima volta che il presidente
Saverio Bufi prova a cambiare
la faccia e il corso della squadra,
senza nascondersi dietro a nomi e
costi altisonanti, più da copertina
che di sostanza.
Con il nuovo tecnico, la Nuova
Molfetta costruisce il futuro.
Vorrebbe vincere anche da subito,
ma non è più necessario, c’è
meno frenesia nel progetto giovane
ed economicamente sostenibile.
Ormai è chiaro da anni che
la crisi ha colpito anche il mondo
del calcio e ciò non riguarda solo
i soldi, ma anche l’aspetto morale.
Ormai la credibilità del nostro
calcio sta rasentando lo zero. Le
riflessioni sul calcio del premier
Mario Monti sono diventate inevitabilmente
l’argomento degli
ultimi giorni. Provocazione forte
che ha scatenato ogni tipo di discussione.
Il calcio dovrebbe rappresentare
una risorsa a livello locale
per quanto riguarda i campionati
minori. Sarebbe necessario aprire
una nuova fase nel calcio e nello
sport in generale. I club non
possono più essere fabbriche di
debiti ed è inaccettabile che si ripetano
scandali come quelli del
calcio scommesse.
Chi ne esce sconfitto da queste
brutte vicende? Di certo non
tanto quel calciatore (se facciamo
riferimento al calcio scommesse)
o quella società che non
riesce a pagare gli stipendi ai
propri tesserati. Ma il calcio per
intero. Siamo di fronte ad una
pagina triste che va purtroppo
ad accodarsi alle tante fin qui registrate
negli ultimi trent’anni a
livello nazionale.
Un momento che nessun tifoso
avrebbe voluto rivivere, al di
là che gli avvenimenti di questi
giorni colpiscano o meno i colori
del club del cuore. Un movimento
nato, cresciuto e ispirato da
un concetto diverso, ma improvvisamente
impazzito. E, guarda
caso, tutto si è incrinato quando
il fiume di denaro è lievitato
a dismisura e pian piano ha invaso
tutto l’ambiente. Una sbornia
economica che ha alterato tutto.
Bandiere e maglie all’improvviso
hanno ceduto il passo a contratti
faraonici e allo spirito mercenario.
La febbre da cartamoneta
ha preso il definitivo sopravvento.
Un’ubriacatura collettiva
che ha distorto la reale immagine
di questa disciplina. Di conseguenza,
gli istinti delinquenziali
della malavita sono stati stuzzicati.
E il mondo delle scommesse
clandestine ha sentito odore di
affari, e che affari.
Personaggi inqualificabili e dalle
nulle qualità morali, di diverse
nazionalità, hanno gettato il loro
amo in questo mare di denaro, tirando
su pesci più o meno grandi
che si sono resi complici delle
loro attività criminose. A scapito
della buona fede dei tifosi (sempre
quelli veri), convinti della regolarità
delle partite dove erano
impegnate le loro squadre e per le
quali soffrivano e gioivano, osannando
quegli idoli che a loro insaputa,
invece, proprio in quei
momenti stavano diventando i
loro carnefici, pugnalandoli vigliaccamente
alle spalle.
Questo nuovo scandalo sia
a livello finanziario che a livello
economico deve far riflettere
in maniera definitiva tutto l’ambiente.
Risolvere la questione con
i soliti pannicelli caldi stavolta
non basterà più. Ci vorranno interventi
radicali che vadano oltre
le sole (giuste e pesanti) punizioni
sportive. Servirà coraggio nelle
decisioni, anche impopolari, ma
indispensabili per salvare il calcio
italiano e quello locale.
La miopia davanti a questi fatti
non porta lontano. Aprire una
fase nuova è importante affinché
questo sport rimanga una grande
risorsa per la città.
Autore: Andrea Saverio Teofrasto