Ritorno a Molfetta, fra la gente che tanto amava
Ricordo di un amico: mons. Bettazzi, già presidente di Pax Christi
Non è senza emozione che torno in Puglia per la commemorazione dei dieci anni dalla morte di mons. Tonino Bello.
Torno ad Alessano, dove don Tonino è nato e cresciuto sotto la guida forte e saggia della mamma, e dove ha voluto ritornare per sempre nel cimitero accanto a lei, cui sentiva di dovere tanto per la sua fede, per la sua formazione, l'amore alla gente, proprio a cominciare dai più poveri.
Torno ad Alessano accompagnando il pellegrinaggio continuo di tanti, specialmente giovani, che da quella tomba sembrano ricevere ispirazione e forza per impegnarsi generosamente in una fede matura, in una solidarietà concreta, in un cammino di pace.
E torno a Molfetta, la città in cui – assieme alle città sorelle di Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi – don Tonino si è speso in un servizio pastorale fatto di parola, di abnegazione, di esempio, nell'attuazione del Concilio Vaticano II (ai cui inizi aveva presenziato a Roma accanto al suo vescovo) e nella concreta immagine della “Chiesa del grembiule”, a servizio di tutti ma in primo luogo dei più piccoli, dei più poveri, dei più sofferenti, dei più emarginati, rivolgendosi alla sua gente ma aprendosi all'Italia e al mondo. Perché da Molfetta – una volta…scoperto e nominato Presidente di Pax Christi Italia – partivano i suoi messaggi ed i suoi interventi a favore della pace, sia nei richiami per le situazioni più vicine – dalle Murge all'Albania – sia per prospettive più vaste, dalla Guerra del Golfo a Sarajevo.
Torno a Molfetta dove ripetutamente ero venuto a consolare e incoraggiare l'amico durante la lunga e dolorosa malattia, fino ad accompagnare la preghiera delle sue ultime ore e ad accogliere l'ultimo respiro.
Torno in Puglia per ricordare, ma più ancora per sentirmi accanto a lui, nella terra e tra la gente che tanto amava, da cui ricavava l'ispirazione e la forza per i suo canti di fede, di poesia, di profezia, di solidarietà, di pace. Credo che di qui, in questi tempi difficili e travagliati, debbano ancora sorgere messaggi e incitamenti di speranza e di pace.
+ Luigi Bettazzi
Vescovo emerito di Ivrea