Rispetto delle regole e cittadinanza attiva alla scuola Battisti-Pascoli di Molfetta
La scuola Battisti
MOLFETTA - Promuovere e sviluppare la cittadinanza attiva e le competenze civiche è una delle priorità che la scuola si prefigge per preparare i bambini e i ragazzi a vivere e costruire un mondo migliore. Ma quale linguaggio utilizzare con i bambini per educare alla pace, alla solidarietà, alla convivenza e ai diritti umani? Come far sì che questi valori possano essere interiorizzati e agiti con le persone che ci circondano? La scuola, comunità educante e luogo di incontro tra generazioni e culture, può e deve farsi “laboratorio” di cittadinanza nella quotidianità.
E’ quanto accaduto nel percorso promosso dall’I.C. “Battisti-Pascoli” all’interno del progetto PON finanziato dall’Unione Europa “Colleziono, scambio e agisco la regola” -moduli 1 e 2 – coordinato dalla referente della valutazione ins. Miriam Pisani e che ha coinvolto gli alunni delle classi quarte.
Le esperte Miriam de Candia e Ilaria Vurro, con la collaborazione delle insegnanti tutor Maddalena Petruzzella e Daniela M.N.Valente e delle docenti di supporto Vincenza Amato e Isabella Spaccavento, hanno guidato i bambini attraverso approfondimenti teorici, video e laboratori artistici, nella discussione e condivisione delle “regole” del vivere civile nei diversi contesti partendo dal tema della gentilezza per arrivare alla Costituzione italiana.
Ogni riflessione è stata poi tradotta, dagli stessi ragazzi, in materiale grafico pronto a diventare un album di figurine finalizzato alla diffusione di messaggi positivi. L’idea di collezionare e scambiare figurine sulle buone pratiche apprese diviene così un’applicazione dei principi della peer-education nella convinzione che la “condivisione tra pari” faciliti l’interiorizzazione dei messaggi.
Il coinvolgimento degli alunni è stato immediato e, molte buone prassi discusse e apprese in classe sono state “agite” in famiglia tanto da indurre i genitori ad esprimere sorpresa e gratitudine apprezzando i “piccoli nuovi gesti” dei propri figli. E’ la conferma di quanto affermato dalla dirigente, dott.ssa Analisia Vena, sulla necessità di «trasformare la nostra scuola un’aula decentrata che non si chiude, non si arrocca, ma si apre al territorio» come un naturale prolungamento delle abilità apprese.