Rischio dimissioni per l’assessore Germano a Molfetta. Scoppia il caso, il sindaco Minervini, indeciso, temporeggia
L'assessore Carmela Germano
MOLFETTA – Scoppia il caso Germano nella giunta di destracentro del sindaco Tommaso Minervini a Molfetta.
Ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato conti bancari, auto, immobili e terreni del valore di 1,8 milioni di euro al bitontino Michele Carrara di 41 anni, marito dell’assessore alle pari opportunità Carmela Germano, socio e rappresentante legale di una società molfettese che commercia automobili. Secondo i finanzieri, l’uomo dichiarava al fisco redditi bassi rispetto al tenore di vita e alle proprietà che possedeva.
La notizia è una vera bomba ed è possibile che l’assessore Germano - eletta in una delle otto liste civiche “Molfetta per la Puglia” di Enzo Spadavecchia, già in contrasto col fratello Mimmo che si è dimesso da coordinatore della lista in contrasto con l’amministrazione Minervini che aveva sostenuto -, decida di rimettere l’incarico, aprendo una prima crisi all’interno dell’amministrazione comunale. Il sindaco Tommaso Minervini non commenta, temporeggia e sta decidendo cosa fare, anche perché nella coalizione si aprirebbe una falla, a cui potrebbero seguirne altre come conseguenza delle elezioni politiche, che stanno creando molti mal di pancia, rendendo la coalizione instabile.
La Germano non sembra avere alcuna responsabilità nella condotta del marito e tenuto conto che la responsabilità penale è sempre personale, potrebbe anche decidere di non dimettersi. Ma motivi di opportunità consiglierebbero la scelta di lasciare l’incarico per evitare contraccolpi all’amministrazione Minervini in un momento delicato post elettorale.
Non è esclusa una presa di posizione da parte delle forze politiche di minoranza. Già ieri sulla pagina Facebook il Movimento Area Pubblica Molfetta che fa capo all’ex vice sindaco avv. Bepi Maralfa scriveva «fatti importanti di cronaca locale diffusi dai giornali online di Molfetta: la parola alla massima Autorità cittadina (il Sindaco) per le pronte, immediate e conseguenziali determinazioni politiche. Noi di Area Pubblica, nel massimo rispetto delle persone, delle indagini e dei principi garantistici che ispirano il processo penale, tutti seduti per terra, gambe incrociate e braccia conserte, attendiamo segnali forti, istituzionali e rispettosi dell'etica».
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