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Riqualificazione Madonna dei Martiri – Il giorno dopo per l'opposizione è una occasione perduta In un comunicato stampa i consiglieri comunali di centrosinistra evidenziano i limiti del piano presentato dall'amministrazione e votato anche dal centrosinistra
10 maggio 2007

MOLFETTA - I consiglieri comunali di opposizione, dopo l'approvazione all'unanimità del Piano di Riqualificazione del quartiere Madonna dei Martiri, hanno diffuso nella serata di ieri una nota critica con la quale evidenziano dubbi e perplessità sulle scelte compiute dall'amministrazione e rivendicano i meriti del Governo regionale su questa vicenda. Alla luce delle dure considerazioni - a posteriori - dei rappresentanti del centrosinistra, verrebbe da chiedersi per quale ragione abbiano deciso di votare a favore, ma questo, evidentemente, rientra tra i misteri della politica. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa sottoscritto da Annalisa Altomare, Antonio Ancona, Mariano Caputo, Lillino di Gioia, Michele di Molfetta, Nicola Piergiovanni, Tommaso Minervini, Nino Sallustio e Mino Salvemini e lasciamo ai lettori giudicare. "Il piano PIRP – Madonna dei Martiri non nasce dall'attuale amministrazione, né tanto meno è figlia dei valori politici del centrodestra, tanto lontani da concetti quali “partecipazione”, “qualità della vita”, “urbanistica sociale”. Costoro si trovano, come per molte altre realizzazioni (asili nido, piano sociale di zona, finanziamenti iacp, ecc…), a darne esecuzione. I PIRP nascono dall'art. 13 della Legge Regionale n. 20 del 30 dicembre 2005 concernente “Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie” e dal successivo bando Regionale pubblicato sul BURP del 29.6.2006. Lo stesso bando conteneva già tutti quei criteri (rigenerazione delle periferie urbane, miglioramento della qualità dell'ambiente, promozione dell'occupazione e dell'imprenditoria locale, contrasto all'esclusione sociale, partecipazione popolare e concertazione) che l'amministrazione comunale, partendo da processi avviati in collaborazione coi sindacati inquilini, si è limitata ad applicare punto per punto, recuperando anche progetti avviati dalla precedente amministrazione (ad esempio, la ristrutturazione del capannone ex ASM da adibire a Centro della creatività giovanile, finanziata dal progetto regionale Bollenti Spiriti e per la parte strutturale dai finanziamenti del piano sociale di zona). L'impianto urbanistico della progettazione e l'impostazione culturale del PIRP prendono le mosse da una precisa scelta del governo regionale che premierà i migliori progetti con cospicui finanziamenti. Il Comune di Molfetta ha richiesto 4 milioni di euro. Il lavoro svolto dall'amministrazione ha quindi pochi meriti. Bravi i giovani professionisti “genuini” della creatività e dell'impegno, che sono stati coinvolti nella progettazione urbana dall' Amministrazione, stendendo un velo pietoso su alcune presenze, pur minoritarie ed ininfluenti, che dovevano sentire eticamente il dovere di non parteciparvi; condivisibile, anche se deve essere riempito di contenuti, il protocollo d'intesa con i sindacati degli inquilini e assegnatari per la mobilità nelle case IACP. (Si, ma quali? E con che tempistica?) Le altre molte ombre: • Non viene risolta l'atavica questione della densità di edilizia economica e popolare (famiglie numerose costrette a vivere in pochi metri quadri); • non si riduce in modo significativo il disagio sociale della zona; • non viene stabilito un “nesso funzionale” con il porto turistico che si sviluppa nella secca dei pali; • I privati del comparto 19, quello che comprende gli opifici di viale dei crociati, non hanno aderito alla progetto, nonostante gli sforzi dell'assessore, spesso lasciato solo dal Sindaco. Le nostre proposte migliorative. • L'intervento deve tassativamente prevedere prima la costruzione delle nuove palazzine per evitare i drammi di famiglie che per due anni non saprebbero dove vivere; • Puntare alla ristrutturazione di tutte le case del quartiere, evitando assolutamente la folle situazione di poche nuove case, accanto ad edifici degradati, (una stridente ingiustizia sociale) realizzando prima le opere di riqualificazione delle case e solo successivamente gli altri interventi per rendere più immediata la ricaduta sulla popolazione. Anche perché il parco e le altre urbanizzazioni possono essere realizzate con altri fondi del Comune. Quindi priorità alle case, tutte! A noi consiglieri di opposizione (e di alternativa alla destra) il PIRP è parso più un'occasione perduta che una grande opportunità, che poteva essere colta in modo migliore. Soprattutto i cittadini del quartiere, andavano coinvolti sin dalle prime scelte e non solo negli atti finali quando non è più possibile correggere nulla. (Ma questo è un Valore che la destra, specialmente quella del fine settimana, fatica a comprendere). Votare il PIRP era doveroso (siamo all'opposizione ma responsabili e consapevoli del destino e delle opportunità della nostra comunità, opportunità a cui abbiamo fortemente contribuito a Molfetta, insieme ai sindacati inquilini, e nel governo regionale), sia per dare una risposta ai cittadini residenti, che per cogliere una opportunità che il governo regionale ha voluto mettere a disposizione delle periferie dimenticate da anni di politiche urbanistiche irresponsabili. Altrettanto doveroso controllare e correggere l'uso che faranno di questa grande opportunità i capi popolo della destra. Altrettanto doveroso migliorare le potenzialità di questo finanziamento, sperando che le lacune riscontrate non mettano a rischio il finanziamento regionale. Seppure dall'attuale condizione di opposizione, continueremo, con il governo regionale e con tutte le altre energie istituzionali, politiche e culturali del centro sinistra, a fornire ai molfettesi le opportunità di miglioramento nei fatti concreti…e nei Valori".
Autore: Giu. Cal.
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