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Rinascere cane, per capirlo meglio Un interessante libro di Marco Catellani
15 maggio 2015

Il cane vive in un ambiente in cui non può manifestare liberamente molti dei suoi comportamenti naturali e quindi è importante, per il suo benessere ed equilibro psichico, che il proprietario sappia come rapportarsi a lui, quali sono i suoi bisogni etologici e come poterli soddisfare anche con attività ludiche o sportive alternative. Queste parole di Paola Valsecchi esprimono in maniera piuttosto chiara l’intendimento alla base del libro di Marco Catellani Se solo potessi rinascere cane, edito da Trend srl nel 2013. Un volume che rappresenta una lettura interessante non solo per gli amanti dei cani, ma per i cultori della psicologia toto coelo, in quanto consente di rilevare i numerosi punti di contatto che la loro psiche presenta rispetto a quella umana. L’autore, Marco Catellani, è “Direttore Sanitario di due Ambulatori Veterinari a Reggio Emilia e a Rubiera”. Presidente dell’Associazione A.B.B.A.T. (Associazione Bioetica Benessere Animale e Tutela della relazione uomo-animale), collabora con il quotidiano “La Nuova Prima Pagina”, per il quale cura una rubrica veterinaria, e con l’emittente Radio Capital. Il volume, un libello agile e corredato da graziose fotografie, effettua una sintesi di alcuni tra i più interessanti casi con i quali l’autore è entrato in contatto. Ogni storia è frammento di un microcosmo che si rinsalda agli altri con delicatezza; ciascuna è dotata di un suo titolo e di un esergo, con una citazione d’autore che spazia da Henry Becque a Nietzsche a Novalis, non disdegnando il mondo della canzone (si pensi al verso di Battiato “Ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito”). La casistica affrontata è estremamente variegata: si parte con lo stress cronico di Golia, figlio di una parodontite, per poi scandagliare la sofferenza di Triny, occasione per una più profonda meditazione sul dolore. E poi ancora le ragioni di mille dispettucoli, consigli sulle motivazioni che dovrebbero ispirare la scelta di un cucciolo, la coprofagia del cane Teddy - spia, come molti altri comportamenti anomali, di uno spasmodico bisogno di attenzioni. E ancora il mordace Benjamin, con la predilezione per i piedi della padrona, cani atterriti dal veterinario (ma quale essere umano non teme una visita medica?), cani coinquilini che si guardano in “cagnesco” (proprio come un fratello maggiore spesso accoglie con diffidenza un nuovo nato). E, non ultimo, il caso di una piccola meticcia di tre anni, Maya, aggredita dal branco, propone all’attenzione fotogrammi ben noti anche nel mondo umano. Alla narrazione fa seguito sempre l’esame psicologico e l’interpretazione di certi atteggiamenti, con la successiva “terapia” che, inutile dirlo, il più delle volte è comportamentale e muove, in primis, dall’educazione del proprietario dell’animale. Non di rado, infatti, è proprio quest’ultimo, con l’inesperienza e la mancata comprensione dell’indole del proprio cucciolo, a stimolare comportamenti aggressivi, magari con rinforzi errati. E così questi “brevi racconti, stralci di vita quotidiana e soprattutto emozioni vissute” divengono utile occasione di esplorazione di un pianeta ricco di sorprese, tra sorrisi e velate o esibite malinconie.

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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