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Rifondazione denuncia: nessuna garanzia per gli immobili comunali a Molfetta
06 novembre 2009

MOLFETTA – Rifondazione comunista denuncia le mancate garanzie del piano di alienazione degli immobili a Molfetta.

«Nel Consiglio Comunale di venerdì 30 ottobre – dice un comunicato - la maggioranza di destra ha approvato il Regolamento per l'alienazione di beni immobili di proprietà comunale che permetterà nei prossimi anni di vendere le case di proprietà del Comune tramite bandi di gara aperti, anziché bandi di concorso e graduatorie con clausole sociali favorevoli per famiglie a basso reddito.

Questo è possibile grazie alla famigerata Legge 133/2008 del ministro Tremonti – quella che taglia in 3 anni 150.000 mila posti nella scuola pubblica e apre le porte alla privatizzazione dei servizi pubblici locali – e che consente ai Comuni di vendere immobili per far cassa e riequilibrare i bilanci.

Noi di Rifondazione Comunista ci siamo opposti perché ancora una volta per far quadrare i conti si svende il patrimonio pubblico, che serve a dare risposte al bisogno-diritto alla casa, e si vanno a colpire i più deboli, invece di andare a “riscuotere” da chi possiede grandi proprietà e vive di rendita e speculazioni immobiliari.

Da sempre a Molfetta c'è il “problema casa” per chi ha bassi redditi (e non solo...), e anche oggi – nonostante le nuove costruzioni – permane uno stato di tensione abitativa, destinato a risalire non appena la crisi economica si allenterà.

Questo Regolamento, approvato senza nessuna consultazione degli inquilini e dei sindacati:

1.             non tutela chi attualmente è inquilino di immobili comunali, perché se l'affittuario non potrà comprare l'immobile, dopo un massimo di 9 anni, sarà destinato a essere buttato per strada;

2.             stabilisce la vendita dell'immobile secondo il prezzo di mercato e non secondo quello più conveniente, per gli inquilini, del valore catastale, rivalutato secondo le leggi relative all'edilizia residenziale pubblica;

3.             non garantisce che i proventi della vendita degli immobili saranno utilizzati per la riqualificazione dei quartieri dove si è venduto o per costruire nuovi alloggi di ediliza residenziale pubblica, poiché l'Amministrazione ad oggi non ha presentato in Consiglio Comunale né piani né progetti in tal senso.

 

Questo regolamento approvato con l’astensione della maggiore forza di opposizione – conclude il comunicato - mostra se mai ce ne fosse stato bisogno, da che parte sta questa amministrazione; dalla parte della rendita e della speculazione immobiliare.

Nessun riguardo invece per il diritto alla casa delle fasce piu deboli sacrificato sull’altare del libero mercato e della libera vendita».
 

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