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Rifondazione accusa: gravi errori di conteggio nei conguagli per trasformazione del diritto di superficie
13 giugno 2005

MOLFETTA – 13.6.2005 “I conti che non tornano”. E' il titolo che campeggia sul documento presentato da Rifondazione comunista, nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Giovene. Il PRC punta il dito contro l'amministrazione comunale di centrodestra, che avrebbe commesso gravi errori di conteggio dei conguagli per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, una questione che da più di un anno è al centro di accese polemiche fra la stessa amministrazione e i soci delle cooperative. Secondo quanto denunciato dal consigliere Luigi Cataldo (nella foto a destra con Damiano Minervini), infatti, il valore dei conguagli sono stati calcolati in base alla superficie territoriale, che comprende anche zone destinate ad essere usufruite dall'intera collettività, e non in base alla superficie fondiaria, su cui si sviluppano i metri cubi edificati, e quindi tenendo conto dell'area concessa. In sostanza, le cooperative che si sono ritrovate a dover pagare per la conversione del diritto di superficie in diritto di proprietà, non lo hanno fatto in base al solo volume degli edifici costruiti, ma includendo strade, scuole, zone verdi e servizi. Ovviamente questo ha comportato un innalzamento dei prezzi per i singoli soci delle cooperative e, secondo le accuse mosse da Rifondazione, c'era il “bisogno di fare cassa con i corrispettivi delle cooperative”. Altri errori sono stati individuati, secondo quanto esposto nel documento presentato da Rifondazione, nel calcolo delle somme che le cooperative avrebbero dovuto versare. Nella delibera del Consiglio Comunale, infatti, secondo il nuovo conteggio fatto da Cataldo e recepito dall'amministrazione comunale, il totale del conguaglio è di tre milioni e mezzo di euro rispetto ai cinque milioni e mezzo di euro previsti dal precedente conteggio fatto dal Comune. In sintesi le cooperative dovranno versare 210mila euro in meno per il conguaglio e 7mila euro in meno per la trasformazione o per la soppressione dei vincoli. Quindi l'amministrazione avrebbe conteggiato 220mila euro in più da far pagare alle cooperative per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Nel suo lavoro Luigi Cataldo è stato coadiuvato dal dott. Damiano Minervini, che ha seguito la vicenda e ha dato un supporto tecnico al consigliere di Rifondazione Comunista. “Non capisco il perché di una scelta così iniqua da parte dell'amministrazione comunale – ha commentato il dottor Minervini a margine della conferenza stampa – penso che si debba ripensare l'intera questione della conversione, usando un metodo di conteggio più equo”. Vito Piccininni
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