Rievocare la guerra per invocare la pace, serata-evento della scuola Battisti-Pascoli di Molfetta
MOLFETTA - Giovedì 21 maggio alle ore 17 nell’Anfiteatro di Ponente, l’Istituto Comprensivo “Battisti Pascoli” di Molfetta ospiterà la rassegna musicale intitolata “Mille voci, una voce”, per ricordare i 100 anni dalla Grande Guerra.
L’evento, patrocinato dal Comune di Molfetta, promosso dalla Dirigente Scolastica, dott.ssa Analisia Vena e coordinato dalla professoressa Cecilia Gigante, “si propone come un momento di riflessione sull’inutilità della guerra e sulla necessità della pace. Armonia, concordia, fratellanza, questi i principali temi che i ragazzi invocheranno”.
Le scuole partecipanti, il Circolo Didattico “Don Pappagallo” di Terlizzi, l’I.C.S. “Gramsci-Pende” di Noicattaro,la S.S.S.”D. Alighieri” di Modugno, l’I.C.S. “Massari-Galilei” di Bari, L’I. C. S. “Scardigno- Savio” di Molfetta, L’I.P.S.I.A.M.” A. Vespucci” di Molfetta. L’I.C.S. “San Giovanni Bosco” di Molfetta, la S.S.S. “Gesmundo-Moro-Fiore” di Terlizzi, porteranno nell’anfiteatro di Molfetta musiche e canti per rievocare il primo conflitto mondiale e ricordare l’importanza della pace. Pace, dunque, sarà il termine chiave.
L’idea di organizzare una Rassegna di Musica per le Scuole primarie e Secondarie di 1° e 2° grado e ad Indirizzo Musicale nasce a Molfetta per valorizzare l’importanza delle attività musicali nel processo formativo dei giovani, attraverso il confronto sereno e privo di elementi di conflittualità. Determinante è la condivisione dei propri materiali sonori, della performance musicale che, con le sue ansie ed implicazioni psicologiche, permette il raggiungimento di un obiettivo importante dopo mesi di studio ed impegno: il “dare” un po’ di se stessi al gruppo, affinché lo stesso possa funzionare e realizzare l’impegno assunto in coerenza con le potenzialità di ogni alunno. Un linguaggio che serva a migliorare le capacità di comunicazione ed interrelazione con gli altri e di testimoniare l’effettiva capacità di coinvolgere gli alunni e renderli persone attive e concretamente partecipi nel processo educativo.
Con l’augurio e la speranza che questa iniziativa possa consolidarsi nel tempo ed essere un momento di gioia e di partecipazione “senza frontiere e particolarismi”.