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Revocati gli arresti domiciari al coordinatore regionale del WWF, Pasquale Salvemini di Molfetta
03 febbraio 2008

MOLFETTA - Il Tribunale del Riesame di Bari ha revocato gli arresti domiciliari al coordinatore regionale pugliese del Wwf, Pasquale Salvemini, di 41 anni, incensurato, di Molfetta, arrestato il 15 gennaio scorso dai carabinieri di Barletta per presunti abusi e violenze compiuti nel corso di controlli antibracconaggio dal 2005 al 2007 nel nord barese. Insieme a lui erano stati arrestati altri due incensurati, ritenuti insospettabili: una guardia venatoria volontaria, Maurizio Checchia, di 37 anni, parrucchiere a Barletta; l'altro arrestato è un agente del corpo forestale dello Stato, Raffaele Stano, 42 anni, di Sannicandro. I tre, sono accusati, a vario titolo, di violenza privata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza di altro delitto, falsità ideologica e materiale, abuso d'ufficio, calunnia continuata aggravata e lesioni aggravate. Il forestale dovrà anche rispondere della modifica di un'arma, legalmente detenuta, che aveva predisposto artigianalmente per l'utilizzo con silenziatore e di detenzione illegale di munizionamento. Di quest'ultimo reato risponderà anche la guardia venatoria volontaria. A Salvemini è stato anche derubricato il reato di calunnia. Nell'abitazione di Stano i militari avevano trovato più di 30 riproduttori elettromagnetici illegali, con cd e musicassette, utili proprio al richiamo degli uccelli, che i tre avrebbero nascosto nelle zone di caccia per poi accusare i cacciatori della loro detenzione. Secondo l'accusa, i tre pubblici ufficiali, abusando delle loro qualifiche, e agendo talvolta travestiti, avrebbero anche costretto diversi cacciatori a tollerare atti di perquisizione con metodi poco ortodossi. In uno dei controlli particolarmente aggressivo, secondo l'accusa, avvenuto a Spinazzola, il 6 novembre 2005, un uomo di 82 anni, Mario Botticelli, ex maestro elementare, originario di Riccione vistosi accerchiato dai tre, è morto per arresto cardiaco. In un altro controllo a Barletta il 14 gennaio 2007, il forestale avrebbe addirittura provocato, con una testata, la rottura del setto nasale di un cacciatore.
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