Restauri S. Stefano, trovati resti di una cappella medievale
ESCLUSIVO
Resti di una struttura precedente, quasi certamente medievale (nella foto), sono emersi durante i lavori di restauro in corso nella chiesa di Santo Stefano. L'intervento, finanziato tramite l'otto per mille, per casi eccezionali come la Basilica di Superga e la chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, ha fatto emergere tracce di una costruzione antecedente, particolare che ha reso obbligatorio rendere partecipe la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, nella figura dell' architetto Giuseppe Teseo.
Incaricate degli scavi Giulia Finzi e Raffaella Palombella, entrambe molfettesi, che stanno lavorando a pieno regime per acquisire quanti più dati possibili. Obiettivo finale è quello di pubblicare l'intero contenuto degli studi, sia a livello storico che archeologico, per rendere noto alla città un capitolo della sua storia fino ad ora sconosciuto.
L'unica certezza, ad oggi, è che questa cappella affiorata sotto il pavimento dell'attuale Santo Stefano, sia antecedente al 1586, anno di costruzione della struttura odierna. Dubbi sulla possibilità di rendere fruibile l'antica costruzione. Quasi certamente aveva una pianta diversa dalla Santo Stefano di oggi, ma essendo i lavori in fieri, non si può ancora essere precisi. Se ne saprà certamente di più nei prossimi mesi. Questa grande novità, non prevista, ovviamente, al principio dell'intervento di restauro, costringe ad apportare qualche cambiamento nella tradizionale processione dei Misteri, alla quale i molfettesi sono particolarmente legati.
Sarà la chiesa di San Pietro il punto di partenza della processione, nella notte tra il giovedì e il venerdì Santo.
I lavori di restauro che interessano la chiesa di Santo Stefano hanno impedito la suggestiva uscita delle statue dalla suddetta chiesa.
“Essendo le statue dei Misteri ospitate nel Duomo di San Corrado, in un primo momento si era pensato e predisposta ogni affinché la processione prendesse il via dal Duomo – dice il prof. Nicola Campo, priore dell'Arciconfraternita di Santo Stefano – procedendo per un itinerario molto suggestivo all'interno del centro storico. Quando tutto sembrava procedere secondo le nostre intenzioni, il responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune ci ha fatto presente che l'itinerario da noi proposto non era percorribile, in quanto l'arco sito in Largo Chiesa Vecchia è inagibile, non essendo possibile rimuovere i puntelli in legno che attualmente lo sostengono senza comprometterne la tenuta. Per uscire dal Duomo – continua il prof. Campo – sono state prese in considerazione soluzioni alternative che sono risultate, per vari motivi, impraticabili, e la scelta di proporre l'uscita della processione dalla chiesa di San Pietro è risultata la più idonea, poiché non stravolge, e nella durata, e nella lunghezza, il tradizionale percorso. In una situazione di emergenza – conclude il priore – dobbiamo farci tutti carico dei disagi che ne derivano; in questo senso bisogna dare atto alla comunità parrocchiale di San Corrado e al suo parroco don Ignazio Pansini della grande disponibilità mostrata, pur comprendendo e condividendo l'amarezza e la delusione per un dettaglio che comunque non farà dimenticare un tempo di Quaresima vissuto in maniera particolare”.
In quest'anno ovviamente particolare per l'Arciconfraternita di Santo Stefano, dunque, l'appuntamento per la processione dei Misteri, la più amata dai molfettesi, ed anche la più suggestiva è per il Venerdì Santo alle ore 3.30 per l'uscita dalla chiesa di San Pietro e alle 12.30 al Duomo di San Corrado per la ritirata.
Michele Bruno
michele.bruno@quindici-molfetta.it