Renzi sconfitto dall'inesperienza, dall'arrivismo e dalla presunzione. La riforma ha diviso l'Italia e non ha risolto i problemi
Caro Direttore,
la riforma proposta da Matteo Renzi (foto) era assolutamente inopportuna, perché oltre a dividere il paese, non risolveva nessuno dei grandi problemi che affliggono il paese. Oggi il paese è diviso e la riforma non è passata. Non poteva passare, perché proposta dal Governo a cui è affidato il potere esecutivo e non quello legislativo. Non poteva passare, perché approvata da un parlamento di nominati, dunque, senza alle spalle la necessaria volontà popolare, detentrice della sovranità.
Ancora, il parlamento era gravato dalla sentenza della Suprema Corte N° 1/2014, che lo aveva fortemente depotenziato. Era una riforma assolutamente da evitare, perché non avvertita dal popolo, come prioritaria. Renzi, grandemente ambizioso, e perché no, presuntuoso, voleva mostrare a tutti i costi i suoi “muscoli”, la sua capacità di poter fare riforme che, altri non erano stati capaci. La sua boria, lo aveva portato persino ad identificarsi la riforma ed oggi costretto alle dimissioni, non avendo più l’autorevolezza per esercitare la carica di capo del governo.
Non è passata la sua riforma, tanto difesa e propagandata. E’ stato un vero suicidio politico. La colpa forse, non è tutta di Renzi. Non si può affidare un paese, come il nostro ad un giovane, anche se bravo, senza alcuna esperienza di governo. Questo è un paese difficilmente governabile, vuoi per la grande corruzione che ormai è penetrata in tutto il tessuto amministrativo, dove le mafie la fanno da padroni e la burocrazia è oltre modo soffocante.
Caro Direttore, sono convinto che, se Renzi si fosse fermato, con la sua riforma, alla abolizione del CNEL, alla riduzione del Senato con i suoi nuovi compiti e allo Art. 94 per affermare che la fiducia al Governo sarebbe arrivata solo dalla Camera dei deputati, il tutto sarebbe passato sicuramente con i due terzi dei votanti, non saremmo arrivati al referendum e non avremmo avuto la caduta del Governo, che non è mai un fatto positivo.
L’arrivismo, l’inesperienza, la voglia di grande protagonismo ci costringe a rimanere senza governo. Adesso c’è solo da sperare che la crisi si risolva in tempi ragionevoli, anche se non è di facile soluzione.
Autore: Vitangelo Solimini