Recupero Password
REGIONANDO - Ordine di arresto per Fitto, prime reazioni in consiglio e fuori Maniglio: “I Ds esprimono piena fiducia e sostegno all'operato dei magistrati. L'ex governatore: mi sembra una storia assurda
20 giugno 2006

BARI - "Nel corso degli anni abbiamo contrastato politicamente, e con determinazione, politiche sanitarie sbagliate che hanno prodotto gravi danni ai cittadini e guasti profondi nel sistema sanitario pugliese. E mai, pur di fronte a un eccesso di discrezionalità del potere politico, siamo stati tentati di praticare scorciatoie giudiziarie con atteggiamenti giustizialisti", ha dichiarato il capogruppo dei Ds in consiglio regionale, Maniglio. "Abbiamo sconfitto Fitto e il centrodestra sul terreno della politica, con una severa battaglia di opposizione, mettendo in campo una credibile alternativa di governo, chiamando i cittadini e gli operatori della sanità a una grande mobilitazione democratica. E per questo abbiamo vinto. Ecco perché oggi, coerentemente con questa nitida impostazione, diciamo che spetta ai magistrati fare chiarezza su eventuali ipotesi di reato. E compete alla politica, e al centrosinistra, perseguire l'azione di riforma e di innovazione nella sanità pugliese per rispondere alla domanda di salute dei cittadini. Nello stesso tempo occorre introdurre nell'ordinamento regionale nuove norme in materia di appalti per garantire la massima trasparenza nella gestione delle risorse regionali. Anche per questo nei prossimi giorni depositeremo una proposta di legge del gruppo Ds”. Sull'inchiesta sanità, registraimo anche una dichiarazione del gruppo consiliare Comunisti Italiani. “L'inchiesta per presunte tangenti sulla sanità e l'ordinanza di arresto nei confronti dell'ex governatore Raffaele Fitto (ordinanza non esecutiva per il suo attuale status di parlamentare di Forza Italia) suscitano profonda impressione nel gruppo regionale dei Comunisti Italiani. Se le accuse fossero comprovate, la vicenda apre uno squarcio preoccupante su logiche, che ci auguravamo fossero state superate, di commistioni fra servizi pubblici e interessi privati, con l'aggravante che saremmo di fronte ad un ennesimo episodio di vizi privati e pubbliche virtù. Il gruppo consiliare dei Comunisti Italiani attende fiducioso che la magistratura porti avanti e concluda con sollecitudine il lavoro che le compete. Nel contempo, non può non farsi una riflessione preoccupata sul fatto che un settore di vitale importanza per i cittadini pugliesi come la sanità, sia ancora una volta diventato terreno – se le accuse saranno confermate – per incursioni da parte di interessi di cittadini privati, che puntano a fare cassa sulle sofferenze della gente. Rampantismo, privatizzazione selvaggia di interessi collettivi, affarismo: se le ipotesi di reato saranno confermate ci saranno tutti gli ingredienti di una storia italiana e meridionale che speravamo non dovesse più ripetersi”. Greco (Udc): solidarietà all'amico Fitto Sulla vicenda Fitto interviene anche l'on. Salvatore Greco dell'Udc, ex consigliere regionale: «Desidero esprimere tutta la mia solidarietà all'amico Raffaele Fitto che comincia oggi un percorso non facile, che lo porterà - sono certo - a chiarire tutti gli addebiti che gli sono mossi». «Se da un lato c'è da essere persuasi del fatto che l'ex governatore della Puglia abbia operato nel rispetto delle leggi - prosegue - dall'altro non si può non augurare al centrodestra, regionale e nazionale, e più in generale alla politica a qualsiasi livello sia esercitata, che nel nostro Paese possa avviarsi presto una stagione nuova nel rapporto tra poteri dello Stato». «Ora per Fitto e tutti coloro che sono a vario titolo coinvolti nell'inchiesta barese è il momento della difesa; per il Parlamento è il momento invece di porre fine ad alcuni eccessi che vediamo puntualmente collaterali all'esercizio del potere inquirente della magistratura, che pure va rispettata e messa in condizioni di operare celermente». Quanto al coinvolgimento dell'arcivescovo di Lecce, mons. Ruppi, Greco fa sapere di esserne rimasto «a dir poco esterrefatto, ma al tempo stesso persuaso che questa volta, come le altre volte in cui il suo nome è finito indegnamente su atti giudiziari, il presidente della Conferenza episcopale pugliese ne uscirà scagionato perfino dal sia pur minimo sospetto». FITTO: COINVOLTO IN UNA STORIA ASSURDA L'ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, si sente «coinvolto in una storia che, alla luce di fatti e documenti, non può che essere definita assurda». Lo afferma in una nota diffusa poco fa a proposito del provvedimento di arresti domiciliari emesso nei suoi confronti dalla magistratura barese nell'ambito dell'inchiesta su un finanziamento illecito, 500mila euro, che il suo movimento politico, «La Puglia prima di tutto», avrebbe ricevuto per l'affidamento al consorzio San Raffaele di Roma dell'appalto di 198 milioni di euro per la gestione di 11 Residenze sanitarie per anziani (Rsa). «Dopo avere appreso di essere stato indagato "senza spiegazioni" per altra vicenda, - scrive Fitto - mi ritrovo coinvolto in una storia che, alla luce di fatti e documenti, non può che essere definita assurda». Due premesse - secondo Fitto - «sono indispensabili«: «La Puglia Prima di Tutto è una compagine politica che ha nella correttezza procedimentale e contabile il suo punto di forza; la Regione Puglia, a mezzo dei suoi funzionari e dirigenti, ha visto le scelte politiche della mia Amministrazione assistite dal rispetto delle forme e dalla coerenza dei contenuti». «La lettura dei provvedimenti giudiziari, in questo contesto, - afferma Fitto - mi impegna e mi sconvolge al tempo stesso». E Fitto aggiunge: «Questo Paese deve al più presto recuperare una concezione di legalità vera, effettiva, allo stato resa irriconoscibile dal sinistro tintinnare di manette. Questo è l'impegno politico che, oggi più che mai, deve caratterizzare gli sforzi di ogni singolo Parlamentare, nella consapevolezza, di non minore rilevanza, che i partiti vivono di finanziamenti, che la legge definisce leciti se, come nel caso in questione, "chiari"». «Chiunque cerchi, per qualsiasi ragione, di minare anche questi "paletti" delle istituzioni - aggiunge Fitto - dovrà fare i conti con la resistenza dei principi costituzionali e la severità di giudizio dei cittadini. Gli stessi cittadini che, in moltissimi, mi hanno in questi momenti testimoniato stima e affetto e a cui ho trasmesso un solo, amaro messaggio: sono felicissimo, a distanza di un anno e con il senno di poi, di avere perso le elezioni regionali. Non oso neppure immaginare che cosa sarebbe accaduto se avessi vinto».
Autore: Domenico Sarrocco
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet