REGIONANDO - Lettera appello agli studenti pugliesi del presidente del consiglio regionale Pepe
Messaggio in occasione dell'inizio dell'anno scolastico
BARI - In occasione della riapertura dell'anno scolastico, il presidente del consiglio della Regione Puglia, Pietro Pepe (foto), ha inviato un messaggio agli studenti.
"Cari ragazzi, il nuovo anno scolastico, che ufficialmente inizia lunedì, per molti di voi ha già preso il via da alcuni giorni - scrive Pepe. Con questa lettera, cercando di evitare e superare i moralismi fini a se stessi e le astratte petizioni di principio, mi permetto di segnalarvi solo alcune riflessioni.
Per la mia generazione, ma anche per coloro che hanno qualche anno di meno, la scuola è stata una conquista che ci ha aiutato ad essere migliori e a partecipare alla realizzazione di una società più giusta e solidale.
La voglia di conoscere e di sapere ci ha condotti all'abitudine alla lettura e allo studio approfondito che, certo, costa fatica ma che rende migliori. Studiare, prima ancora che essere funzionale ad un processo di vita, ad una propensione lavorativa, è condizione indispensabile per realizzare se stessi, la propria umanità.
La vostra naturale propensione agli strumenti tecnologici (da Internet alle altre novità multimediali) vi pone in contatto quotidiano con quella che è definita la civiltà dell'informazione. Sapete, già, quindi, qual è il mondo che vi circonda e quali sono le conoscenze necessarie per essere “connessi” al nostro tempo nel quale il sapere e le conoscenze mutano giorno dopo giorno. La velocità del mutamento chiede uno sforzo costante e quotidiano, sicuramente superiore a quello vissuto dalla generazione dei vostri padri, nello studio e nell'approfondimento.
C'è poi la questione fondamentale del lavoro. Oggi, compiere il proprio corso scolastico nel modo migliore rappresenta solo l'inizio di una lungo percorso intellettuale e formativo. Nel nostro tempo, la formazione non si conclude mai perché la contemporaneità ci induce all'approfondimento continuo per non essere emarginati e per rispondere alle esigenze di un tumultuoso mercato del lavoro.
Tra qualche anno, al termine del ciclo scolastico e dell'università, vi porrete la questione dell'occupazione. E allora, raccoglierete cosa adesso state seminando. Oggi, cari ragazzi, a scuola state ponendo le basi del vostro futuro. Auguri".