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REGIONANDO - La seconda commissione approva il ddl sulla trasparenza I contenuti della legge sono stati illustrati dall'assessore alla trasparenza Guglielmo Minervini
21 luglio 2006

BARI - I cittadini potranno beneficiare di nuove e maggiori garanzie grazie alle norme previste dal ddl “Principi e linee guida in materia di trasparenza dell'attività amministrativa nella regione Puglia”, esaminato ed approvato a maggioranza (astenuta l'opposizione) dalla seconda commissione consiliare (Affari generali). I contenuti della legge sono stati illustrati dall'assessore alla trasparenza Guglielmo Minervini (foto), che ha anche fugato i dubbi manifestati dagli esponenti dell'opposizione circa il referto finanziario negativo espresso dal settore Ragioneria. “E' stato superato l'ostacolo – ha spiegato Minervini – così come risulta dalla relazione del dirigente di Cittadinanza Attiva che sottolinea l'assenza di maggiori costi a carico del bilancio regionale e che pertanto, non è necessario prevedere alcuna specifica norma finanziaria all'interno dell ddl”. Lo schema di legge proposto ha l'obiettivo di definire i capisaldi per assicurare trasparenza e massima conoscibilità dell'azione amministrativa, chiarezza e comprensibilità degli atti al fine di incentivare una partecipazione consapevole dei cittadini all'attività politica ed amministrativa. “Lo schema è strutturato in quattro punti che individuano altrettanti ambiti suscettibili di trasparenza – ha evidenziato l'assessore. L'articolato prevede le garanzie fondamentali in materia di trasparenza dell'attività amministrativa regionale, istituisce la commissione regionale per la trasparenza, prevede un ulteriore sviluppo della rete telematica regionale per la raccolta e la diffusione del patrimonio informativo pubblico e il potenziamento del sistema di informazione e comunicazione istituzionale”. In chiusura dei lavori il presidente Michele Venticelli raccogliendo le indicazioni dell'opposizione, ed in particolare del consigliere regionale Pietro Lospinuso, non ha escluso la possibilità di aprire una nuova fase di dialogo con gli interlocutori sociali cui si rivolge la legge, e sviluppare un confronto politico per intersecare questo ddl alla proposta di legge sulla trasparenza dei consiglieri Ruocco e Saccomanno (An). La pdl, ricordiamo, è stata iscritta all'ordine del giorno del consiglio dopo che gli stessi consiglieri firmatari avevano fatto appello all'art. 17 del regolamento dell'aula.
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