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REGIONANDO - Eliminazione delle servitù militari nel Parco dell'Alta Murgia Lo chiedono Lomelo, Ventricelli, Buccoliero, Sannicandro e Bonasora
17 giugno 2006

BARI - Un elenco di oltre sei pagine quello delle servitù militari in Puglia, seconda solo dopo la Sardegna tra le regioni italiane maggiormente militarizzate. Oltre 20.00 ettari l'area interessata dai poligoni di tiro occasionali presenti sulle Murge, in particolare nell'area del Parco dell'Alta Murgia dove quasi un terzo del territorio è militarizzato. Uno dei poligoni più grandi d'Italia è proprio quello di “Torre di Nebbia” (nella foto, la piantina) nel territorio del Parco tra Spinazzola e Gravina (quasi 10.000 ettari). Il problema è vecchio e conosciuto sin dagli anni 50 ma oggi è il nuovo corso della giunta Vendola a dare un impulso differente al ridimensionamento della presenza militare in Puglia. Sono i rappresentanti del centrosinistra nel Comitato Paritetico regionale sulle Servitù militari a prendere l'iniziativa. L'assessore alla pubblica istruzione Mimmo Lomelo (Verdi) e i consiglieri regionali Michele Ventricelli (Ds), Antonio Buccoliero (Udeur), Arcangelo Sannicandro (Rc) e Vito Bonasora (IdV), nel corso di una conferenza stampa, hanno annunciato la volontà di avviare un confronto positivo ed interlocutorio con i rappresentanti delle Forze Armate presenti all'interno del Comitato paritetico. “Oggi dobbiamo affrontare in modo diverso la questione delle servitù militari in Puglia – ha sottolineato Ventricelli – i nostri obiettivi sono ridimensionare complessivamente le loro presenza in Puglia, alcune delle quali anche obsolete e irrecuperabili, eliminare le servitù nella zona del Parco dell'Alta Murgia, tutelare la salute degli abitanti della zona perché ad oggi non si hanno notizie sulle conseguenze dell'utilizzo dei poligoni (presenza di uranio impoverito, fosforo e nanoparticelle) e infine avviare un'istruttoria all'interno del comitato per verificare le servitù in scadenza (ogni cinque anni vanno rinnovate) e le eventuali condizioni di rinnovo”. Anche Sannicandro ha sottolineato “l'incompatibilità delle servitù militari con il Parco, incompatibilità che deve essere posta al ministero della difesa dietro istruttoria del comitato”. Per l'assessore Lomelo la riflessione sulle servitù militari deve avvenire alla luce di alcune considerazioni. Prime fra tutte la nascita del Parco dell'Alta Murgia. Quindi alcune considerazioni politiche quali “l'abolizione del servizio militare, la fine della politica a blocchi post bellica e l'obbligo di applicare l'art.11 della Costituzione”. “Un elenco lungo e sconosciuto delle servitù militari per la maggior parte dei pugliesi e non si può non dare ragione ai movimenti pacifisti ” è il commento di Bonasora che ha richiamato le parole di don Tonino Bello “più che essere terra di servitù militare, la Puglia deve essere arco di pace” affinchè si proceda ad una nuova politica. Per Buccoliero invece “lo scenario è cambiato, si assiste ad un cambio di modello di difesa e oggi inoltre gli interessi coincidono. Quelli delle Forze Armate che vogliono solo svolgere la loro attività e quello delle popolazioni che vogliono vedersi riconosciuti diritti ormai sanciti da norme. L'obiettivo deve essere quello di mettere insieme diversi attori, attraverso il metodo del dialogo e del confronto per riuscire a trovare le soluzioni più idonee alla soddisfazione delle diverse esigenze”. Alla conferenza stampa presente anche Piero Castoro presidente del centro studi Torre di Nebbia che ha sottolineato il problema legato alla tutela della salute dei cittadini e alla presenza di “nanoparticelle che si sprigionano ad una temperatura di 2.000 gradi, quindi ogni qualvolta si spari all'interno dei poligoni, assolutamente incompatibile con lo spirito del Parco che non pouò diventare il parco dei poligoni'”.
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