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REGIONANDO - Bocciata la proposta sulla denuclearizzazione della Puglia
26 novembre 2003

BARI – 26.11.2003 Bocciata dal consiglio regionale la proposta dell'opposizione sulla denunclearizzazione della Puglia. La posizione fortemente contraria del presidente Fitto alla decisione del governo centrale di individuare a Scanzano Jonico il sito per il deposito delle scorie nucleari, non ha convinto l'opposizione. Fitto dopo la relazione del vicepresidente della commissione Luciano Mineo (ds) è intervenuto in aula sottolineando quanto fosse assolutamente in dissenso con l'iniziativa del governo "siamo convinti - ha detto - che il Consiglio regionale della Puglia debba esprimere forte contrarietà a questa decisione che penalizza l'intero Mezzogiorno, e deve esprimere altresì la sua incondizionata solidarietà alla popolazione della Basilicata". Il presidente ha usato parole forti, ha parlato di iniziativa "scellerata" e di "metodologia scorretta e inaccettabile". Questo è il giudizio politico del presidente che ha sollecitato l'intero Consiglio all'approvazione unitaria di un ordine del giorno che esprimesse chiaramente la posizione della Puglia "un documento - ha continuato - che possa esprimere il 26 novembre in Conferenza dei Presidenti, inequivocabilmente, che su questa questione tutto il Mezzogiorno avrà un atteggiamento di difesa del proprio territorio". Ma Fitto ha espresso altresì le perplessità sulla legge di denuclearizzazione proposta dal centrosinistra e sulla sua costituzionalità. "La mia reazione profonda di sdegno - ha sottolineato - non può farmi perdere di vista l'aspetto della utilità delle cose. Dobbiamo porre in essere atti concreti e non assumere iniziative che non produrrebbero alcun effetto perché non corrette". Tutto questo non è servito. Il centrosinistra ha continuato per la sua strada. E non sono servite al contrario, nemmeno proposte di mediazione di Pierino Pepe (Margherita) che ha pensato ad una "temporizzazione" dell'efficacia della legge "fino cioè, alla definizione da parte della Conferenza Stato regioni della scelta del sito nazionale". Un ultimo tentativo per intercedere nei confronti del presidente Fitto perché prendesse per buona la strada della iniziativa legislativa. Nulla di fatto: ognuno è rimasto convinto delle proprie posizioni e la legge è stata votata e quindi bocciata dalla maggioranza, con l'assenza annunciata dei socialisti autonomisti che avevano invocato "l'unità d'intenti dell'inero Consiglio su questa materia così delicata. Il dibattito Pietro Pepe (Margherita) oltre alla proposta di mediazione, ha sottolineato la necessità di "una presa di posizione forte che non ha nessun intento demagogico". Michele Losappio (Rifondazione Comunista) ha detto che le cose non cambieranno se non c'è una scelta significativa e forte. "L'ordine del giorno lo riteniamo insufficiente" - ha detto. Mario Carrieri (Forza Italia), presidente della quinta commissione che aveva licenziato la proposta di legge sulla denuclearizzazione del territorio pugliese, ha sottolineato la certezza della incostituzionalità della legge e quindi la sua inefficacia sostanziale. Nicola Tagliente ha spiegato che "è indispensabile una posizione unitaria per essere efficaci ed in questo momento è fondamentale intervenire contro le decisioni del governo". Carlo Madaro (Italia dei valori) ha detto che questa è materia su cui si gioca la vita di tutti e bisogna essere solidali con la gente della Basilicata. Sandro Frisullo (Ds) ha parlato di necessità di convergenza di tutto il Consiglio, pur ribadendo che"la formula della iniziativa legislativa è quella più consona alla sottolineatura di una posizione ferma di contrarietà al governo centrale". Alberto Tedesco (Sdi) ha spiegato che sarebbe altrettanto scellerato in questo momento dividersi "occorre una scelta istituzionale. L'obiettivo è quello di portare il governo regionale a rifiutare nettamente la scelta del governo centrale. Questo, fra l'altro, è il banco di prova del federalismo solidale". L'assessore Saccomanno ha ribadito la posizione già manifestata in commissione di secca condanna della scelta del governo ma di perplessità sull'efficacia della legge in quanto contestabile sul piano costituzionale. Vittorio Potì ha detto che non è utile questo dato negativo di divisione su questo argomento così importante. Enrico Balducci (Udc) ha parlato di paradigma della politica: "esistono i buoni che non vogliono il nucleare ed i cattivi che lo vogliono". Invece ha spiegato che "nessuno si è espresso in favore del nucleare ma che l'atteggiamento dell'opposizione mira ad ottenere questo risultato apparente". Rifondazione Comunista: "il presidente Fitto come il sindaco Altieri" ”Il NO di Fitto alla denuclearizzazione della Puglia conferma i limiti di cultura politica e di orizzonte di governo della Giunta regionale – dire Rifondazione comunista in un documento firmato dal Segretario Regionale, Pasquale Martino e dal Capogruppo Regionale, Michele Losappio -. Non è eccessivo sostenere che Fitto abbia impegnato sulla vicenda scorie il minimo delle proprie forze e responsabilità, quello che proprio non poteva evitare, così come ha fatto il noto Sindaco di Scanzano Ionico. L'unico atto di vera deterrenza che il governatore poteva compiere verso il governo nazionale, con il largo consenso della sua maggioranza e di tutto il Consiglio, e cioè la dichiarazione di denuclearizzazione è stato pretestuosamente rifiutato. Non è stata raccolta, perciò, quella richiesta di gran parte dei pugliesi e dei lucani di un modello diverso ed alternativo nel rapporto fra territorio e sviluppo. Salvare la faccia non significa però salvare la Puglia e la Basilicata. Anzi. Se la scelta di Fitto non indebolirà la mobilitazione sarà solo per la forza esplosiva della stessa e per il nuovo protagonismo delle decine di migliaia di cittadini che si battono, sulla Murgia barese come a Policoro. Un protagonismo vissuto in sintonia da Rifondazione e dal centrosinistra sulle strade e nell'aula del Consiglio Regionale”.
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