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Regionali: esplode a Molfetta il caso Tammacco. Il centrosinistra in rivolta si appella ad Emiliano: “si fermi questa vergogna” Il consigliere Fi, correrà nel campo del centrosinistra, a fianco dell'ex sindaco di Bari. La base di Pd e Sel furibonda minaccia di disertare le urne. Lo sdegno di Paola Natalicchio: “è operazione spudorata e inaccettabile. Emiliano intervenga”
08 aprile 2015

MOLFETTA - Manca solo l'ufficialità ma sembrano non esserci più dubbi: Saverio Tammacco, consigliere comunale di Forza Italia, si candida al consiglio regionale, impegnandosi nella lista Popolari (che raggruppa Centro democratico CD, Unione di centro UDC e Realtà Italia) al fianco dell'ex sindaco di Bari Michele Emiliano. 47 anni, una lunga carriera politica passata tutta a destra da An fino a Fi transitando per il fu Pdl, Tammacco che ha ricoperto anche gli incarichi di assessore comunale, consigliere provinciale, attualmente siede in consiglio comunale tra i banchi dell'opposizione di centrodestra.

Poche settimane fa, lo ricordiamo sfrontato e arrembante mentre dava vita al movimento I like Molfetta insieme ai vari Pino Amato, Mariano Caputo e Ninnì Camporeale e invitava il sindaco Paola Natalicchio a fare armi e bagli, rassegnare le dimissioni e  tornare a Roma per prendersi cura della propria famiglia. Fiero oppositore dell'amministrazione comunale di centrosinistra, volto storico della destra cittadina, Tammacco non è propriamente un “compagno” e la sua scesa in campo dall'altra parte della staccionata sta indignando e allo stesso tempo imbarazzando partiti politici, movimenti ed esponenti della sinistra molfettese che ne chiedono a gran voce l'esclusione dalle liste che sostengono l'ex sindaco di Bari, magari sperando proprio in un intervento ufficiale di Michele Emiliano, che adesso avrà senz'altro avuto modo di conoscere Tammacco dopo che qualche tempo fa davanti ai taccuini di “Quindici” aveva affermato di “non sapere chi fosse”.
E così non si contano più  le prese di distanza che a sinistra si susseguono a ritmo frenetico. Le ultime in ordine di tempo arrivano da i GD (“non possiamo tollerare in alcun modo l'introduzione all'interno del perimetro di coalizione di figure appartenenti al centrodestra molfettese” ) e Sel (“A Molfetta sta destando sdegno nel nostro elettorato la candidatura di Saverio Tammacco, oggi annoverato nelle liste di Realtà Italia a sostegno di Michele Emiliano, esponente storico del centrodestra e fiero oppositore dell’innovativa esperienza del centrosinistra col Sindaco Paola Natalicchio.
Registriamo ancora una volta troppa disinvoltura nel consentire tali innesti di personale politico che passano repentinamente da un campo all’altro senza che dai tavoli politici della coalizione emergano riflessioni profonde circa l’opportunità di tali scelte e la valutazione degli effetti di disorientamento che si producono nell’elettorato e che hanno come effetto  alte percentuali di astensione”).
Durissimo anche Giulio Calvani segretario del Pd molfettese, che già alle prese con il caso Guglielmo Minervini (l'ex assessore regionale ha preferito candidarsi con la lista “Noi a Sinistra per la Puglia”) ha il suo bel da fare per tranquillizzare il popolo “democratico” cittadino. Quella di Tammacco, si legge nel comunicato girato alla stampa è “una operazione che non esito a definire inaccettabile e che temo possa essere il preludio ad una vera e propria riorganizzazione del centrodestra locale nelle fila del centrosinistra, come le dichiarazioni di Mariano Caputo di qualche giorno fa già annunciavano. Mi auguro che dinnanzi a questo scenario inquietante ci sia una reazione forte e indignata di tutti coloro che, nel centrosinistra, ancora credono in un altro modo di intendere e di concepire la politica”.
Tammacco verrà quasi certamente sostenuto da tutto il centrodestra cittadino, fatta eccezione per  l'area più vicina al senatore Ncd Antonio Azzollini.
Mariano Caputo, altro arrembante oppositore della giunta Natalicchio ha già ufficializzato il proprio sostegno e verrà seguito dagli altri leader locali, inclusi Ninnì Camporeale e Pietro Mastropasqua ormai decisi ad abbandonare Fi che scaricata anche da Fitto, qui in Puglia è a un passo dalla dissoluzione.
Lo scenario per le elezioni i di maggio quindi, è quello del tutti insieme appassionatamente, magari sullo stesso palco, sotto la stessa bandiera, mentre ci si continuerà a fare la guerra in consiglio comunale.
Un cortocircuito politico-istituzionale che ha suscitato l'immediata reazione anche di Paola Natalicchio che impegnata nella costruzione di una nuova sinistra anche sul piano nazionale non riesce ad accettare un cambio di casacca
«spudorato e inaccettabile».
«Emiliano - afferma il primo cittadino  - avrebbe dovuto fermare questa candidatura e non lo ha fatto. Avrebbe dovuto almeno spiegarla e invece tace. Se questo è il "dopo Vendola" cominciamo molto male. Dal canto mio, non ci sto a perdere la faccia né lo spirito di quello che in questa città è successo nel 2013. Solo attorno a scelte chiare e limpide possiamo andare a chiedere il voto ai cittadini. E l'adesione di Tammacco al "nuovo centrosinistra" è una scelta opaca, incomprensibile e opportunista che nella nostra città ha un solo effetto: disorientare la nostra comunità e promuovere sfiducia e astensionismo. Spero che questo errore clamoroso venga in qualche modo corretto».
Tammacco nel frattempo si trincera dietro un silenzio inscalfibile (e forse imbarazzato) e non commenta. In rete iniziano a girare i suoi primi banner pubblicitari, mentre santini e volantini vari si accumulano già copiosi nel suo comitato elettorale di prossima apertura in via Roma. Se leader e segreterie politiche si indignano, sul web corre anche la rabbia della base, quella fatta di militanti e simpatizzanti spesso impegnati dietro le quinte e che adesso minacciano di disertare le urne e far mancare il proprio supporto.
Mancano pochi giorni alla presentazione delle liste e una cosa è certa: il caso Tammacco potrebbe costare molto caro alla sinistra non solo molfettese.
Intanto c’è chi, in mancanza di altro si esercita con le candidature, come l’ultima bufala è quella di Erika Cormio, assolutamente inventata dal primo che si alza al mattino e, non avendo nulla da scrivere, getta in rete un nome a caso e le altre scimmie lo riprendono. L'unica possibilità di una candidatura della Cormio sarebbe solo quella di una richiesta da parte dello stesso Emiliano, perché Erika fa parte della segreteria regionale del Pd.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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