Regalo della Befana agli operatori del mercato ortofrutticolo
Eliminata la Tosap per il 2003. Sallustio (Ulivo): “I cittadini pagano le promesse elettorali”
Con qualche settimana di ritardo rispetto al 6 dicembre, San Nicola quest'anno si è ricordato anche di una particolare categoria: gli operatori del mercato ortofrutticolo (nella foto, il nuovo mercato completato, ma mai inaugurato). L'abito del Santo l'ha indossato l'Amministrazione comunale che nella seduta del Consiglio comunale del 30.12.02, ha deciso con il voto contrario dell'opposizione, che le occupazioni di suolo pubblico destinate ad aree mercatali attrezzate all'ingrosso, già assoggettate a canone concessorio, non siano più soggette alla Tosap ((tassa occupazione suolo area pubblica) con decorrenza dal primo gennaio di quest'anno. In pratica, un beneficio economico per gli interessati di circa 100mila euro l'anno per gli operatori del mercato ortofrutticolo.
Tra le motivazioni della delibera si legge di “numerose istanze sottoscritte dai concessionari delle aree mercatali attrezzate all'ingrosso, rivolte ad evidenziare che l'applicazione della Tosap insieme con il canone concessorio, determina un elevato carico fiscale, troppo oneroso per categorie produttive che operano giornalmente in condizioni economiche-ambientali disagiate in una congiuntura economica allo stato sfavorevole”.
Il Comune quindi, accogliendo queste istanze, ha voluto così anche “contribuire a ridurre la pressione fiscale degli operatori produttivi interessati e sviluppare maggiormente il livello occupazionale ed imprenditoriale”. Fini quindi nobili, peccato però che a trarre vantaggio siano solo una decina di operatori, mentre gli altri cittadini dovranno solo sperare di vedere almeno diminuire i prezzi della frutta e verdura.
Su questa delibera l'opposizione di centro-sinistra ha votato contro: “Non certo perché siamo contrari a risolvere la questione – ha dichiarato a “Quindici” Nino Sallustio (Ulivo) - ma per il modo pasticcione che rischia di complicare le cose. In primo luogo il Comune smentisce se stesso riconoscendo che gli operatori pagano una doppia imposizione, quando i legali del Comune hanno sempre sostenuto il contrario. Inoltre quest'abbuono non sana gli arretrati dal '94 che non possono essere semplicemente cancellati. Poi crea una disparità con gli operatori che continueranno a pagare la Tosap.
Altra questione è che il Comune ha stipulato contratti, che non sono modificati con la delibera, sia con la Gestor per gli accertamenti, che con la Secit per le riscossioni. Insomma, siamo di fronte a un grosso pasticcio, solo per far fronte a una promessa elettorale.
E' ormai una costante di quest'Amministrazione comunale: accontentare qualcuno e nella smania di far le cose dimostra pressappochismo. Dalle piscine che ogni tanto vanno in tilt, alla caserma dei Vigili del Fuoco denunciata inidonea dai sindacati, fino alle strade che sono piene di buche nonostante i continui interventi della Multiservizi che il Comune paga, è un susseguirsi di lamentele. Non stanno amministrando la città ma fanno i camerieri verso i questuanti di turno”.
Si chiude così una diatriba che ha visto dal '94 contrapposti Comune e operatori, determinando un contenzioso legale, ancora tutto da chiudersi. In pratica, da quando nel '94 fu istituita la Tosap, gli operatori del mercato ortofrutticolo non hanno mai ottemperato al pagamento della tassa, ritenendola ingiusta perché già soggetti al canone di concessione. Insomma la ritenevano una doppia imposta per lo stesso servizio.
L'altra campana (il Comune) ha sempre sostenuto, invece, che il canone di concessione era dovuto per i servizi che la struttura mercatale assicura (direzione, guardavia, servizi igienici, ecc…), una cosa distinta dall'occupazione del suolo.
Durante gli anni, la giuridisdizione tributaria nei vari gradi di giudizio ha più volte condannato gli operatori a far fronte ai pagamenti che fra tasse, interessi legali e spese processuali superano i 500mila euro. Ma gli interessati con ostinazione hanno continuato ad opporti con continue azioni legali. La Secit, concessionaria per la riscossione delle tasse comunali, addirittura più volte ha chiesto il pignoramento delle attrezzature degli operatori.
Nel '99 il Comune propose anche un accordo: pagamento del 50% del dovuto per il passato, nell'attesa di ridefinire tutta la materia nell'ambito del Nuovo mercato ortofrutticolo. La cosa fu volutamente lasciata cadere anche perché arrivò poi la campagna elettorale con le inevitabili promesse.
Risolta la questione per il 2003, vedremo se e come i contenziosi legali andranno avanti. Certo con la raffica di condoni fiscali previsti, per gli operatori la situazione si prospetta molto interessante, anche perché saranno loro i primi beneficiari del Nuovo mercato ortofrutticolo quasi completato, per il quale i contribuenti molfettesi già pagano un mutuo di circa 500mila euro l'anno.
Francesco del Rosso