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Reclutamenti alla Polizia Municipale, nominata la commissione esaminatrice: boicottato il cap. Gadaleta Sono stati scelti un ex comandante di Molfetta e il vice di Altamura con un dirigente comunale. Si tratta di vessazioni verso un ufficiale scomodo?
17 maggio 2012

MOLFETTA - Nominata la Commissione esaminatrice per il reclutamento di 10 nuovi agenti di Polizia Municipale (determina Affari Legali n.101/12). Ai dubbi sulla mobilità volontaria esterna, già segnalati da Quindici nel numero di aprile 2012, si aggiungono alcune perplessità sulla procedura di selezione e nomina dei membri della commissione.
La dott.ssa Maria Paola Stefanelli, vice comandante della Polizia Municipale del Comune di Altamura e il magg. Mauro Leonardo De Pinto, già comandante del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Molfetta, i componenti nominati dal dirigente ad interim del Settore Sicurezza, il dott. Enzo Roberto Tangari, che è anche il presidente della commissione stessa.
Nessun dubbio sulla qualità delle persone scelte, ma come mai sono stati individuati un vice comandante di Altamura e un ex comandante del Corpo di Molfetta, che ha lasciato l’incarico nel 2000 ed è in pensione dal 2005? Se i componenti dovevano necessariamente possedere titoli ed esperienze professionali documentate dai rispettivi curricula professionali, perché dalla Commissione è stato escluso il cap. Giuseppe Gadaleta (foto), ormai ex comandante della Polizia Municipale di Molfetta? Un vero e proprio boicottaggio programmato? Si tratta di una vessazione verso chi si è dimostrato scomodo per aver fatto il proprio dovere, senza avvallare discutibili scelte amministrative della giunta di centrodestra guidata dal sen. Antonio Azzollini?
Già Quindici aveva analizzato la vicenda dell’estromissione del comandante Gadaleta dalle sue funzioni lo scorso 4 maggio, con un ulteriore importante approfondimento sul numero di maggio 2012 in edicola da ieri. Infatti, Gadaleta è stato un “personaggio scomodo” sia nella vicenda dei presunti abusi edilizi commessi dall’ing. Rocco Altomare (ex dirigente del settore Territorio, nominato direttamente da Azzollini nel 2006), sia in quella dei fruttivendoli abusivi, sanzionati in più occasioni.
Non solo, ma come Quindici ha sottolineato nel numero in edicola, Gadaleta avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di dirigente del Settore Sicurezza, come fissato dal Regolamento di Polizia Locale e dell’art. 11 della L.R. n.37, mentre oggi la dirigenza (ad interim) è ricoperta dal dott. Enzo Roberto Tangari, anche dirigente dell’Ufficio Demografia e Appalti. Questa la terza e, forse, più importante motivazione dell’estromissione di Gadaleta, che già da gennaio avrebbe inviato al sindaco senatore Pdl Antonio Azzollini una serie di comunicazioni per sollecitarlo a prendere provvedimenti per la nomina del nuovo comandante di polizia?
Questa procedura di mobilità interna servirà per individuare il nuovo comandante? Forse per questo motivo è stato escluso il cap. Gadaleta che, attenendosi alla legge e ai criteri di selezione, sarebbe stato anche in questo caso un eventuale “personaggio scomodo”? Chi dirige ora le sorti del comando? Ci dobbiamo aspettare nuove possibili penalizzazioni verso il cap. Gadaleta che gode della fiducia della cittadinanza e si è meritato il rispetto per aver compiuto il suo dovere, senza farsi spaventare dalle minacce e dalle aggressioni per le quali non è stato adeguatamente difeso dall'amministrazione in carica?
E', dunque, evidente che chi non è al servizio di Azzollini è escluso da ogni incarico, come più volte sottolineato da Quindici. Paga solo la fedeltà assoluta al capo? La concezione del potere e l’esercizio del proprio mandato non possono far considerate il Comune una proprietà privata. Il sindaco non è un imprenditore che può decidere liberamente come se il Comune fosse la sua azienda. Le regole della democrazia, che evidentemente il sindaco non vuol conoscere, sono diverse e forse qualcuno dovrebbe ricordarglielo. Prendere esempio dal suo padrone Berlusconi non lo aiuta nel cammino verso la democrazia, da cui è ancora molto lontano. Le batoste elettorali del Pdl, che ha avuto un crollo di consensi alle ultime amministrative in Italia, non hanno insegnato nulla ad Azzollini?

© Riproduzione riservata

Autore: Marcello la Forgia
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Idignados? Impegnados? stiamo tutti fregados!?? mentre il nutellaio magico sprofonda tutto il suo braccio nel mega barattolo di MOTELLA i cittadini stanno a guardare! Il primo cittadino e' stato eletto dai molfettesi per fare la volontà dei cittadini elettori e non di pochi meschini manager del fare nostrano e rocconiani! Molfetta deve gridare basta a tutto questo schifo e a questa speculazione , a questi atti di forza e spregiudicatezza del SSP nei confronti ,non solo dei cittadini, ma x lo meno e sopratutto nel rispetto totale ddell'impegno o costanza che chi come i vigili urbani e tutte le forze di polzia presenti in città prestano quotdinamente anche se in affanno da anni! Quante volte imprechiamo i vigili senza dimeticare che le 10 unità sono la metà delle reali esigenze che molfetta necessita e che sta subendo da anni e anni! Un corpo quello dei VV.UU. in affanno non solo per l'esiguo numero dei vigili ma sopratutto per non aver mai avuto uno comandante soccube del suo padrone! Gadaleta non ha dato modo di essere uno YES MAN del nutellaio!! Gadaleta èsemplicmente il Comandante! Gadaleta è eveidente che tuo posto era ripetutamente e costantemente sotto attacco del potere comunale!!! Uno scandalo da denunciare immedaitamente al prefetto!!! una denuncia da parte dei cittadini che sono stufi di subire e vedere impotenti ledecisoni davvero senza ritegno e rispetto alcuno!!Molfetta non merita tutto cio'!!!Il Sindaco anche questa volta , a meno da un anno dalla conclusione del suo mandato , ha voluto levarsi il sssaolone dalle scarpe e ci domandiamo se il Gadaleta non è il primo di una lunga serie di ingiustizie che Molfetta e i suoi cittadini subiranno senza esclusione di colpi! Qeusto modo di governare la città è davvero indicibile.....come è idicibile sentire la maggoranza parlare male di Monti dopo che la maggioranza stessa ha lasciato il mandato nelle seue mani evitandosi di prendersi gli schiaffi in faccia come hanno fatto i francesi e tedeschi! Grazie a Monti....ma senza dimeticarci del governo Berlusconi e di chi e' salito al otere dal 1990 ad oggi!! tutti ladri e pagliacci !!! tutti a casa!! RIPRENDIAMOCI MOLFETTA E IL SUO PORTO (vecchio)!!!
Quindici sostiene che: "chi non è al servizio di Azzollini è escluso da ogni incarico". Prendiamo con il beneficio del dubbio, questa affermazione, che allo stato delle cose non può essere confermata. Ma se vi fossero nel prossimo futuro delle conferme, a questo assunto, per converso, si potrebbe sostenere che, invece: "chi è al servizio del Sindaco, non è escluso, da incarichi o quant'altro...". Pur tuttavia, però, tutto, rientrerebbe nella logica - seppur assurda e paradossale - del potere e su come esso viene esercitato in molte parti d'Italia. Non prendiamoci in giro, usciamo fuori dagli ideologismi, e dalle difese d'ufficio delle rispettive parrocchie politiche, ammesso e non concesso che esistano ancora... (ritengo che "allo stato dell'Arte", siano solo dei contenitori vuoti). E' difficile che un'amministrazione di destra, riconosca e promuova professionalità della sinistra, e viceversa. Ma forse non è neanche questo il vero problema che stiamo noi oggi vivendo a Molfetta. Forse, lo spartiacque, non è più politico, o di clientela, se si vuole, per cui si favoriscono, dirigenti o imprenditori di area, utilizzando le pieghe della normativa vigente, che molto spazio concede ancora alle P.A., bianche, rosse e verdi, per operare in favore del consolidamento delle famiglie e delle clientele politiche. Il terreno sul quale ci stiamo muovendo, è più insidioso: in molti, in città, e da parecchio tempo, si stanno interrogando su ben altro. L'interrogativo nasce da una percezione non confortante, che travalica la politica, va ben oltre, fino a "scomodare", non più i concetti, più o meno distorti, della politica, e del suo materiale esercizio, ma della legalità, e non quella comune. Anche qui dobbiamo subito premettere, che non è possibile confermare alcunché, tra l'altro, commentatori o giornalisti, non hanno gli strumenti per farlo, e comunque, non toccherebbe a loro farlo. Tocca però a loro interrogarsi, e sforzarsi di interpretare e analizzare quello che vedono. Quello, che si può dire, però, o descrivere, se preferite, è una percezione, che è premessa, ad un angosciante interrogativo: e se fossero invece elementi delinquenziali, famiglie di un certo calibro, che hanno dimostrato negli ultimi decenni, di non volersi discostare, o affrancare da un certo "modus operandi", ad aver offerto fedeltà alla politica e a qualche massimo esponente? Ora qualcuno sostiene a ragione o a torto - manteniamo sempre il beneficio del dubbio su tutto, anche perché nessuno ha interesse a fare processi inquisitori contro nessuno - che il comportamento di certi soggetti nella nostra comunità risulta essere permeato di mafiosità - comportamenti esteriori che tradiscono un certo modo di imporsi all'attenzione dei cittadini, finalizzato a provocare soggezione psicologica, per poi giungere ad alterare le regole del libero mercato, e a provocare lucro illecito - e qualche altro invece ritiene essere, questi elementi, presenza fisiologica in una grande comunità come la nostra, soggetti la cui condotta di vita è, come si può dire "border line". Normale dibattito, normale confronto di opinioni, normalissima discussione, se non vi fosse un ulteriore quid plus: e se uno di questi "soggetti", di questi "capi famiglia", avesse offerto - sicuramente non su un piatto d'argento - sostegno al Sindaco, costui, lo avrebbe rifiutato? Rifuggendo da qualche increscioso scambio, in danno non solo della collettività, ma del vivere civile? Non sarebbe certo il primo caso in Italia, che il supremo tutore dell'ordine pubblico di una comunità, divenisse, nel contempo, de facto, "tutor" di interessi "non lineari". Domande, semplici domande. I cittadini si interrogano, vedono troppa affinità, troppa disponibilità, "familiarità"... Percepiscono - forse erroneamente, però la percezione c'è, è innegabile e forse incomprimibile, chissà com'è... - una strana inversione di valori - che come abbiamo già affermato, non attiene più alla politica, all'esercizio del potere, alla clientela, se volete, ma va ben oltre - per cui chi fa il proprio dovere, è quasi messo all'angolo, forse perché "crea problemi" a "certi equilibri", e chi invece, pavoneggia arroganza, prepotenza e uno stile di vita ai limiti della legalità (per non dire altro), viene quasi posto sugli altari, anzi, meglio, diventa "fruitore di un tempio giapponese", ma si potrebbero scomodare ben altre metafore... Forse, siamo in errore, o forse no... ma la percezione del cittadino, in merito, è solida e, non è delle più confortanti... una percezione che si va consolidando in fondato sospetto, dopo la decapitazione del Comandante dei Vigili, persona che aveva generato in tutta la comunità (civile), percezione molto positiva... in termini di parziale riconquista della legalità....


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