Reclutamenti alla Polizia Municipale, nominata la commissione esaminatrice: boicottato il cap. Gadaleta
Sono stati scelti un ex comandante di Molfetta e il vice di Altamura con un dirigente comunale. Si tratta di vessazioni verso un ufficiale scomodo?
MOLFETTA - Nominata la Commissione esaminatrice per il reclutamento di 10 nuovi agenti di Polizia Municipale (determina Affari Legali n.101/12). Ai dubbi sulla mobilità volontaria esterna, già segnalati da Quindici nel numero di aprile 2012, si aggiungono alcune perplessità sulla procedura di selezione e nomina dei membri della commissione.
La dott.ssa Maria Paola Stefanelli, vice comandante della Polizia Municipale del Comune di Altamura e il magg. Mauro Leonardo De Pinto, già comandante del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Molfetta, i componenti nominati dal dirigente ad interim del Settore Sicurezza, il dott. Enzo Roberto Tangari, che è anche il presidente della commissione stessa.
Nessun dubbio sulla qualità delle persone scelte, ma come mai sono stati individuati un vice comandante di Altamura e un ex comandante del Corpo di Molfetta, che ha lasciato l’incarico nel 2000 ed è in pensione dal 2005? Se i componenti dovevano necessariamente possedere titoli ed esperienze professionali documentate dai rispettivi curricula professionali, perché dalla Commissione è stato escluso il cap. Giuseppe Gadaleta (foto), ormai ex comandante della Polizia Municipale di Molfetta? Un vero e proprio boicottaggio programmato? Si tratta di una vessazione verso chi si è dimostrato scomodo per aver fatto il proprio dovere, senza avvallare discutibili scelte amministrative della giunta di centrodestra guidata dal sen. Antonio Azzollini?
Già Quindici aveva analizzato la vicenda dell’estromissione del comandante Gadaleta dalle sue funzioni lo scorso 4 maggio, con un ulteriore importante approfondimento sul numero di maggio 2012 in edicola da ieri. Infatti, Gadaleta è stato un “personaggio scomodo” sia nella vicenda dei presunti abusi edilizi commessi dall’ing. Rocco Altomare (ex dirigente del settore Territorio, nominato direttamente da Azzollini nel 2006), sia in quella dei fruttivendoli abusivi, sanzionati in più occasioni.
Non solo, ma come Quindici ha sottolineato nel numero in edicola, Gadaleta avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di dirigente del Settore Sicurezza, come fissato dal Regolamento di Polizia Locale e dell’art. 11 della L.R. n.37, mentre oggi la dirigenza (ad interim) è ricoperta dal dott. Enzo Roberto Tangari, anche dirigente dell’Ufficio Demografia e Appalti. Questa la terza e, forse, più importante motivazione dell’estromissione di Gadaleta, che già da gennaio avrebbe inviato al sindaco senatore Pdl Antonio Azzollini una serie di comunicazioni per sollecitarlo a prendere provvedimenti per la nomina del nuovo comandante di polizia?
Questa procedura di mobilità interna servirà per individuare il nuovo comandante? Forse per questo motivo è stato escluso il cap. Gadaleta che, attenendosi alla legge e ai criteri di selezione, sarebbe stato anche in questo caso un eventuale “personaggio scomodo”? Chi dirige ora le sorti del comando? Ci dobbiamo aspettare nuove possibili penalizzazioni verso il cap. Gadaleta che gode della fiducia della cittadinanza e si è meritato il rispetto per aver compiuto il suo dovere, senza farsi spaventare dalle minacce e dalle aggressioni per le quali non è stato adeguatamente difeso dall'amministrazione in carica?
E', dunque, evidente che chi non è al servizio di Azzollini è escluso da ogni incarico, come più volte sottolineato da Quindici. Paga solo la fedeltà assoluta al capo? La concezione del potere e l’esercizio del proprio mandato non possono far considerate il Comune una proprietà privata. Il sindaco non è un imprenditore che può decidere liberamente come se il Comune fosse la sua azienda. Le regole della democrazia, che evidentemente il sindaco non vuol conoscere, sono diverse e forse qualcuno dovrebbe ricordarglielo. Prendere esempio dal suo padrone Berlusconi non lo aiuta nel cammino verso la democrazia, da cui è ancora molto lontano. Le batoste elettorali del Pdl, che ha avuto un crollo di consensi alle ultime amministrative in Italia, non hanno insegnato nulla ad Azzollini?
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Autore: Marcello la Forgia