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Rattoppi contabili spacciati per aiuto ai più deboli: nota stampa stile minculpop dell'Ufficio Propaganda del sindaco di Molfetta
18 giugno 2012

MOLFETTA - Sarà, forse, un altro maquillage contabile. O un rattoppo ai buchi economici, il prossimo bilancio di previsione 2012 del Comune di Molfetta, come più volte l’opposizione ha denunciato in Consiglio comunale. Sarà ancora una volta celato tra le righe il disavanzo di amministrazione del Comune?
Un’alzata di scudi, così si descrive il comunicato del Comune di Molfetta sul bilancio di previsione 2012, in cui si accusa giustamente lo Stato dei tagli al Comune di Molfetta, dimenticando, però, non solo il periodo di vacche magre che l’Italia sta attraversando (l’amministrazione Azzollini pare restia a rinunciare alla manna azzolliniana da Roma durante il padronato berlusconiano). Ma anche la reale motivazione dei tagli statali per Molfetta: i finanziamenti nazionali per il pagamento delle rate di ammortamento mutui dei lavori per la diga foranea, accreditati, a quanto pare, sul conto corrente comunale. Decisione capotica, ma estremamente deleteria.
Riportiamo di seguito il comunicato propaganda del Comune di Molfetta, ormai mera propaggine politica del Pdl locale.
 
Negli uffici dell’assessorato al Bilancio del Comune di Molfetta continua il lavoro di messa a punto del Bilancio di previsione 2012. Per l’anno in corso le casse comunali dovranno far fronte a una drastica riduzione di trasferimenti correnti da parte dello Stato pari a oltre 6,9 milioni di euro. «Un taglio sproporzionato e spropositato se confrontato agli stessi tagli subiti da altre città di dimensioni analoghe a quelle di Molfetta», sottolinea l’assessore al Bilancio, Giulio La Grasta.
«Nonostante queste difficoltà oggettive – spiega l’assessore La Grasta – stiamo lavorando per presentare alla città un Bilancio che aiuti i cittadini a superare gli effetti della crisi economica. Come è nostro costume, quindi, continuiamo sulla linea del rigore attraverso la riduzione delle spese meno produttive. Siamo assolutamente consapevoli – aggiunge l’assessore al Bilancio – che in un momento così delicato per l’economia del nostro Paese, ciascuno debba fare la propria parte. E noi intendiamo liberare opportunità per imprese e occupazione giovanile e restare al fianco dei più deboli».
Il Bilancio di Previsione è la sintesi di una visione politica precisa che sta dando risultati importanti. «Stiamo dotando Molfetta di importanti infrastrutture capaci nel medio termine di stimolare l’economia, ridurre i costi superflui e creare occupazione: il nuovo porto commerciale, il nuovo impianto di compostaggio (digestore anaerobico), la ristrutturazione del Centro Antico, sono grandi opere strategiche che vanno in questa direzione. Nel breve termine, invece, puntiamo su progettualità precise capaci di creare opportunità in segmenti dell’economia vecchi e nuovi per Molfetta come il turismo, la pesca e le energie rinnovabili. Molfetta è ai primi posti nella raccolta differenziata e negli impianti fotovoltaici installati – ricorda l’assessore La Grasta – migliora il tasso di presenze turistiche ed è protagonista nel Gruppo di Azione Costiera con idee precise per la valorizzazione e il rilancio della pesca. Tutto questo sarà ben fotografato nel prossimo Bilancio di Previsione».
 
Quali capitoli e, soprattutto, quali risorse economiche saranno impegnate per «liberare opportunità per imprese e occupazione giovanile e restare al fianco dei più deboli», se a Molfetta non resta che raschiare la ruggine dal fondo del barile? Come sono programmati e fissati i contributi che il Settore Socialità elargisce ai cittadini “bisognosi” e “indigenti” che ne fanno (o meno) richiesta? Ma soprattutto, chi, de facto, in maniera padronale, impera sull’elargizione di questi contributi, scavalcando tutti i ruoli funzionali?
Tra l’altro, ancora oggi i cittadini non scorgono i «risultati importanti» della «visione politica precisa» dell’amministrazione Azzollini, ma avvertono nelle proprie tasche il peso degli sprechi pubblici degli ultimi anni, dal nuovo porto commerciale al depuratore. Tra l’altro, la nota stampa del Comune di Molfetta, molto fantasmagorica sulle infrastrutture, disastri e opere che per ora non esistono, come il nuovo porto commerciale (un pozzo nero senza fondo, tra indagini in corso, inquinamento bellico e avvio della procedura di revoca della delega da parte della Regione Puglia), il nuovo impianto di compostaggio da 7,5milioni di euro (che si spera non sia l’ennesimo spreco di risorse pubbliche, come nel caso del depuratore) e il centro storico (oggetto di riqualificazione, ma reticente al rilancio, senza dimenticare l’anomala “asta pubblica” indetta dal Comune per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica).
Non solo, ma la programmazione per creare occupazione e stimolare l’economia pare inesistente: basterebbe farsi un giro nella zona industriale per capire che la situazione delle aziende locali è ormai al limite (lo dimostra l’inchiesta condotta da Quindici sulla crisi economico-occupazionale a Molfetta e pubblicata sul numero di giugno in edicola). Insomma, questo comunicato, è anche una semplicistica propaganda politica, ma confezionata, per la verità.
 
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