Recupero Password
Raphael Gualazzi rende Molfetta palcoscenico di talento L'artista umbro ha concluso la rassegna estiva “Luci e suoni a Levante” organizzata dalla Fondazione Valente con l'amministrazione comunale
12 settembre 2011

MOLFETTA - Un tripudio di luci, colori e tanta vera musica. L’estro e la creatività di Raphael Gualazzi, uniti alle grandi qualità della sua band, danno vita alla celebrazione di un talento più unico che raro, capace di coinvolgere e trascinare il suo pubblico.

Ore 21: l’Anfiteatro di Ponente è già colmo, sintomo della grande ridondanza dell’evento musicale, conclusiva ciliegina sulla torta della rassegna "Luci e suoni a Levante", organizzata dalla Fondazione Vincenzo Maria Valente, presieduta da Pietro Centrone, in collaborazione con l'amministrazione comunale, che, da Zucchero a Capossela, hanno regalato un’estate di livello ai molfettesi.
E con Gualazzi si è fatto il boom. E’ dietro quel sorriso discreto che l’Artista dà voce alle corde del suo piano, all’unisono con un pubblico che in svariate occasioni lo ha elogiato con standing ovation e scroscianti applausi che sono durati più di cinque minuti.
Con maestria e padronanza, le dita del giovane di Urbino, al secolo Raffaele, toccano i tasti dello strumento e i cuori degli spettatori, esibendo un repertorio frutto di una carriera paradossalmente alternativa rispetto ai nuovi cantanti più in voga: dopo gli studi in conservatorio, esordisce presso svariati festival italiani e subito apprezzato dalla critica, per poi varcare i confini italiani parlando una lingua che tutti sono in grado di comprendere, la Musica. Ma è con il premio della categoria giovani al Festival di Sanremo che è ufficialmente entrato nelle case italiane.
La sua musica nasce dalla fusione della tecnica rag-time dei primi anni del ‘900 con il blues, il soul e il jazz nelle loro forme più tradizionali, e si miscela con influenze più recenti ed innovative assorbite da artisti quali Jamiroquai e Ben Harper. Il risultato è unico, un marchio di fabbrica suggestivo. Raphael Gualazzi ha già al suo attivo un album (“Love Outside The Windows”, 2005), la partecipazione ad alcune compilation ed un EP uscito nel 2010 con le sue hit “Reality And Fantasy” (che ha ispirato un remix del grande Gilles Peterson) e “Don’t Stop” (cover dei Fleetwood Mac). Infine, la canzone di Sanremo “Follia d’Amore”, nella versione cantata in inglese, spicca nella colonna sonora del film di Giovanni Veronesi “Manuale d’Amore 3”.
Ma torniamo allo spettacolo all’anfiteatro del mare di Molfetta. Mentre in un video sul web la sua voce è goliardicamente accostata al verso del gallo, le sonorità blues, soul e jazz accompagnate dal tono della sua voce hanno rapito anche chi è lontano da questo genere musicale. Nelle occasioni in cui il trentunenne ha preso parola si è dimostrato molto simpatico e modesto, ironizzando sulla sua stessa musica, quasi parafrasando lo stereotipo del musicista del genere. Il pubblico si è dimostrato molto avvinto dalle frizzanti note del settetto composto da Christian Chicco Marini (batteria e percussioni), Manuele Montanari (contrabbasso, basso elettrico), Luigi Faggi Grigioni (tromba e flicorno), Max Valentini (sax baritono e contralto), Giacomo Pietrucci (sax), Giuseppe Conte (chitarra).
Insomma, un’estate a Molfetta chiusa in bellezza con uno spettacolo d’alta qualità, un vero gioiello italiano e mondiale.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Angelantonio e Saverio Tavella
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet