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Raccolta Alimentare promossa da “Il Faro Molfetta”
19 dicembre 2013

MOLFETTA - Per questo Natale l’associazione “Il Faro – Molfetta” lancia una iniziativa di solidarietà: la raccolta di generi alimentari da donare alla mensa della casa canonica della parrocchia S. Domenico.

Sabato 21 dicembre, alle ore 18.00, gli associati costituiranno due punti di raccolta, uno, al Corso Umberto (altezza supermercato Metà) e l’altro, in via Giovinazzo (altezza supermercato Dok).

Domenica 22 dicembre, nel locale di via XX settembre n. 65, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, gli associati accoglieranno tutti coloro che vorranno contribuire all’iniziativa portando beni di prima necessità.

Con “Il Faro”, facendo la spesa nel weekend e scegliendo alimenti non deperibili (olio, tonno, legumi in scatola, pelati, pasta, riso, zucchero, fette biscottate, biscotti, marmellata, latte, caffè, orzo, panettoni e pandori, prodotti per bambini e lattanti...), sarà possibile vivere un Natale più generoso.

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Per chi crede e non. - C'era una volta, un piccolo angelo che amava sporgersi dal parapetto del Paradiso e guardare in basso, verso Terra. Era così lontana che non riusciva a vedere molto, ma continuava ad osservarla ugualmente, perso nei suoi pensieri. Gli altri angeli, curiosi, corsero a riferirlo alla Madonna. Un giorno la Madonna gli si avvicinò e gli chiese dolcemente: “Cosa fai qui, mio piccolo angelo?” Prendendo il coraggio a due mani, l'angioletto rispose: “Mi piacerebbe scendere sulla Terra.” “Sulla terra? Non sei felice qui?” “Oh, si, mia signora, ma mi piacerebbe andarci a Natale, con Gesù Bambino. Un angelo grande mi ha detto che sulla Terra ci sono dei bambini simili a noi. Vorrei vederli e portare loro qualche giocattolo.” Poi tacque, senza osare alzare lo sguardo. Se lo avesse fatto, avrebbe visto la Madonna sorridere. Anche così, quando lei si allontanò, il piccolo angelo sentì il cuore pieno di speranza. E quando giunse Natale, fu l'unico piccolo angelo scelto per accompagnare Gesù Bambino. La madonna in persona gli riempì il cesto di regali, belli da vedere e deliziosi da mangiare. Appena calò la notte, Gesù Bambino salutò la madre e, preso per mano il piccolo angelo, partì per la Terra. Gesù Bambino non aveva ali, eppure volava più veloce degli angeli, che lo seguivano carichi di regali. Scivolarono lungo la notte scura, lasciandosi dietro una scia di polvere dorata. La Terra si avvicinava, e l'angioletto riuscì a distinguere il mare agitato, poi una foresta di pini, che si stagliavano neri contro la neve, e infine il campanile di un villaggio. Gesù Bambino disse: “ecco il villaggio: troverai molti bambini buoni. Baciali per me, ma gentilmente, in modo che non si sveglino, e lascia loro i doni. Ma quando le prime stelle cominceranno a impallidire, torna veloce in Paradiso.” Il piccolo angelo promise di obbedire, e Gesù Bambino prosegui per la sua strada.- Il piccolo angelo entrò nelle case e vide i bambini addormentati: dai loro visi riusciva a distinguere i buoni dai meno buoni. Sulla fronte dei primi depose un bacio in nome di Gesù, e su quella dei secondi lasciò cadere una lacrima. Non trovò alcun bambino veramente cattivo, ma se fosse successo avrebbe pianto molto. Quando le prime stelle cominciarono a impallidire il suo cesto era vuoto, e il piccolo angelo si accinse a tornare in Paradiso. (continua)
2° parte - Dall'alto, dopo che ebbe spiccato il volo, vide una casetta scura e nascosta, che non aveva notato prima. Speriamo che non ci siano bambini, pensò preoccupato, tornando indietro e spiando dalla finestra. E invece ce n'era uno, addormentato su un mucchio di foglie e riparato solo da una lacera coperta. Il piccolo era così bello che l'angelo si avvicinò per vederlo meglio, e comprese che il bambino era molto buono: diceva le sue preghiere e aiutava la madre povera. Nel sonno tremava dal freddo: in casa non c'era legna per accendere il fuoco né per scaldare una minestra. La madre era andata alla Messa di Mezzanotte per chiedere aiuto a Gesù Bambino. Il piccolo angelo vide tutto questo e mentre frugava nel fondo del cestino le lacrime gli rigavano le guance. Se solo ci fosse rimasto un frutto, o un dolce, ma non era rimasto più niente. Non aveva nessun dono per lui, tranne il bacio nel nome di Gesù, che il bambino non avrebbe ricordato. Gli angeli hanno il potere di far sognare la gente, ma sarebbe stato crudele far sognare belle cose a questo bambino, per poi lasciarlo, al risveglio, a mani vuote nel freddo pungente. L'angelo riflettè su tutto questo, e dal profondo del cuore chiese aiuto alla Madonna. Poi guardando il cielo oltre la finestra, ebbe una magnifica idea: volò veloce verso la prima stella che brillava nel firmamento, e tornò subito dopo, stringendola delicatamente tra le dita. La depose con cautela nel focolare, e da lì la stella illuminò la misera capanna con il suo gioioso splendore, e scaldò l'acqua della pentola, che cominciò a emanare un profumo delizioso. Le stelle conferiscono infatti all'acqua un meraviglioso aroma di latte e miele, cioccolato e altre cose deliziose. L'angioletto abbracciò il bimbo e volò via dalla finestra, perché Dio non permette agli angeli di farsi vedere sulla Terra. La storia non finisce qui, spetta a tutti noi portarla a termine in una unica direzione: facciamo che NATALE sia tutto l'anno, non solo il 25 dicembre di ogni anno. BUON NATALE……a TUTTI.
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