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Quindici - goal. La rivincita delle piccole
16 marzo 2010

Piccole più forti o grandi più deboli? Questa è la domanda che molti sportivi si pongono in un campionato dove ogni partita è sempre più incerta, dove non esiste più la cosiddetta "Vittoria facile".
Magari visto l'andamento delle italiane nelle coppe verrebbe spontaneo optare per "Grandi più deboli". Di sicuro possiamo affermare che ciò rende più bella ogni singola giornata di campionato. 
INTER - Feroci le critiche apparse su tutti i giornali, e non meno teneri i commenti dei tifosi su tutti i blog, ma di sicuro la squadra vista venerdì sera desta molte incertezze sul futuro di questo campionato. Se da un lato i neroazzurri avevano la scusante del pensiero rivolto alla partita di coppa, dall'altro bisogna segnalare come nell'ultimo mese la capolista solo in un'occasione sia riuscita a portare a casa i tre punti, e soffrendo non poco.
La gara di martedì sarà un vero e proprio crocevia per gli uomini di Moratti, che forse paga la troppa tensione accumulata nelle settimane precedenti, tensione dovuta ad interventi fuori dalle righe, ed a show sicuramente evitabili in panchina.   
JUVE - Dieci minuti spenditi, poi blackout totale. Nervi tesi tra tifosi e Felipe Melo, ormai prossimo al divorzio, visto che non sembra proprio aver trovato un ambiente che lo apprezzi. Inguardabile Grighera, colpevole prima di aver fatto riaprire la partita al Siena con un retropassaggio errato, poi di aver provocato il calcio di rigore col quale il Siena ha trovato il meritatissimo pareggio.
Il quarto posto non si allontana, visto gli scivoloni di Napoli e Palermo, ma di sicuro continua il momento no della Squadra bianconera, che sembra proprio non trovare pace in questa stagione.
BARI - Altra dimostrazione di come questo sia un campionato più incerto che mai. Lo dimostra il Bari, che inizialmente veniva dato per pretendente ad un posto Champions, mentre un mese fa addirittura intravedeva l'incubo di una zona retrocessione che cominciava ad avvicinarsi, ed ora a soli quattro punti  c'è la zona Uefa.
 Le prossime partite ci diranno se questa squadra saprà veramente far sognare i propri tifosi.
MILAN - Doveva essere un Milan scarico sia mentalmente che fisicamente a causa della batosta presa in coppa, ma è anche vero che contro il Chievo passava l'ultimo treno per la corsa scudetto.
Nel primo tempo gli uomini di Leonardo non mostrano un briciolo di gioco, affidandosi solo ed esclusivamente a lanci lunghi nella terra di nessuno, dove il povero Borriello doveva cercare senza l'appoggio di nessuno miracoli, che giustamente non sono arrivati.
Diverso l'atteggiamento nella ripresa, dove il Milan costruisce palle goal a ripetizione, e dove soprattutto si vede un atteggiamento diverso. L'ingresso di Inzaghi scuote la squadra, ma soprattutto Ronaldinho si ricorda di avere piedi raffinati, e comincia a pennellare vere delizie, sfiorando prima la rete del vantaggio, e lanciando poi a rete per due volte i propri compagni, incapaci di finalizzare.
La partita sembrava dover finire con l'ennesima occasione persa dai rossoneri, quando un lampo, un'invenzione, un raggio di sole in piena tempesta veniva forgiata dal piede magico di Clarence Seedorf, che faceva esplodere di gioia tutto lo stadio.
Ora la corsa scudetto si riapre ufficialmente, e se l'Inter non si deciderà a tornare quella di una volta, rischia seriamente di farsi scavalcare da quella, che per gli ironici, doveva essere ad inizio stagione una squadra che dovesse lottare per non retrocedere.
 

Autore: Dario la Forgia
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