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Questa sera nella Cattedrale di Molfetta trigesimo del vescovo Mons. Martella
06 agosto 2015

MOLFETTA - Sono passati già trenta giorni dal decesso improvviso di don Gino Martella. Questa sera nella Cattedrale di Molfetta, alle ore 19,30, celebrazione della S. Messa nel trigesimo. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Trasfigurazione del Signore, «nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l’immagine di Dio, secondo la quale l’uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo».

Questi riferimenti della liturgia avranno un rilievo importante per ricordare al figura di Mons. Martella e toccherà a Mons. Arturo Aiello, vescovo di Teano-Calvi (Caserta) pronunciare l'omelia durante la celebrazione, alla quale è invitata tutta la comunità diocesana, sacerdoti, diaconi e religiosi, laici, autorità... nonostante il tempo estivo e la realizzazione di campi scuola che impegnano diverse parrocchie. 

«Impossibilitato a partecipare ai funerali, Mons. Arturo Aiello, amico di don Gino, sociologo, già venuto in diocesi per la settimana biblica del 2011 e per alcuni ritiri del Clero, ha chiesto di presiedere il trigesimo – dice una nota dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali -. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per avere alcune anticipazioni del ricordo che ha del vescovo, soprattutto della loro storia di amicizia, che abbiamo raccontato nel settimanale Luce e Vita. "Un amico-Vescovo" ed un "Vescovo-amico", lo ha definito, forte della sua intensa relazione di amicizia di circa 40 anni, sin dai tempi degli studi al seminario interregionale di Napoli e a quelli romani per la Licenza in Morale. Intenso il rapporto anche con la famiglia Martella, che sarà presente al trigesimo, frequentata da Aiello sin da seminarista. Per la Messa di ordinazione sacerdotale di don Gino, nel 1977, don Arturo, ancora seminarista, aveva composto il canto di ingresso e di offertorio. Con don Franco Marino, ora Vescovo di Avellino, Martella e Aiello, erano un una terna compatta: “In questi anni di servizio alla Chiesa come Vescovi, i tre amici del Seminario si sono incontrati e confrontati molte volte, alla CEI, in incontri informali, in lunghe telefonate dove ci comunicavamo il peso e la bellezza di essere vescovi oggi. Gino è rimasto per Franco e per me - dice Mons. Aiello - il fratello maggiore, lui era sempre un passo avanti a noi: due anni prima nel diaconato e nel presbiterato, quattro anni prima nell’episcopato. Ha voluto essere primo anche nella morte”.

Il tempo che verrà sarà prezioso per tentare di inquadrare i quasi 15 anni di episcopato di Mons. Martella. E lo faremo certamente. Stanno già emergendo aspetti inediti della vita e delle passioni di don Gino, come quella artistica (anch'essa documentata nel giornale) che ce lo restituiscono in una luce più famigliare, oltre la sua timidezza. Ai partecipanti alla liturgia sarà donata una immaginetta che ritrae il Vescovo (foto di G. Clemente) con un frammento del suo testamento spirituale.

Celebriamo il trigesimo a Molfetta; anche ad Otranto, diocesi di origine di don Gino, Mons. Donato Negro, immediato predecessore nella nostra diocesi, celebra la liturgia ricordando Martella, partecipata anche da fedeli di Castro; un gruppo parrocchiale di Ruvo sarà oggi a Depressa per omaggiare il Vescovo nel luogo del suo riposo eterno; i nipoti hanno attivato una pagina facebook ed un sito donginomartella.it dal quale comunicano di voler avviare il progetto di una biografia completa dell'amato zio vescovo e ciascuno può condividere ricordi e documenti in proprio possesso; in questo sito diocesano è già attiva una sezione apposita dedicata a Mons. Martella, con gran parte degli scritti del vescovo e sul canale youtube i video di tanti convegni, settimane bibliche, celebrazioni... Quindi grande attenzione sta crescendo nella memoria di don Gino.

Settembre è alle porte, con la festa della Madonna dei Martiri e l'inizio di un nuovo anno pastorale che si prefigura molto intenso e impegnativo. Ci disponiamo nella preghiera e nel silenzio operoso, nell’attesa di accogliere il Vescovo che Papa Francesco vorrà donarci quanto prima, per coglierne l'originalità, la novità, la peculiare capacità – che è propria di ogni singolo Pastore e non può essere clonata - di scrutare e discernere ciò che è bene per il proprio gregge, lasciandoci condurre con fiducia.

Attendiamo quel momento, convinti che anche don Gino, da lassù, ci sprona a guardare avanti con speranza, come ha sempre detto e fatto».

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