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Quel maledetto nubifragio di agosto Mezz'ora di pioggia e Molfetta va in tilt
15 settembre 2009

Basta mezz’ora di pioggia torrenziale, un temporale estivo per mandare in tilt una città. Molfetta il 4 agosto era divisa in due. Le strade trasformate in torrenti hanno rivelato la loro pericolosità in particolar modo nei sottopassaggi che uniscono la nostra città che, per via dell’espansione, è tagliata praticamente in due dalla ferrovia. Traffico congestionato per l’allagamento del sottopasso ferroviario di via Terlizzi e via Ruvo: a farne le spese sono stati i proprietari delle autovetture rimaste in panne per via dell’alto livello raggiunto dalle acque e dal fango che impediva qualsiasi forma di manovra. “Sta arrivando il carro attrezzi”, dice il proprietario dell’Alfa Romeo bloccata nel sottopassaggio del Rione Arbusto, dove i detriti di un adiacente cantiere, trasportati dalla forza delle acque, hanno trasformato la strada in una morsa di fango. L’intervento delle forze dell’ordine lungo i nodi nevralgici del traffico urbano, l’ausilio di cisterne per la raccolta dell’acqua e del fango e addetti alla manutenzione stradale hanno aiutato a decongestionare le strade. Problemi ci sono stati anche nella zona industriale dove le strade allagate potevano trasformare il passaggio di camion in drammatici avvenimenti. Per via di intere zone allagate, come quella della rotonda per la città della moda, molti automobilisti sono stati costretti a cambiare il loro itinerario per evitare che la loro vettura finisse in panne, col risultato di aumentare l’intasamento della circolazione. Tutta colpa delle inadeguate fogne bianche, mentre torna prepotentemente il discorso del rischio delle lame, dove si è costruito e si vuole costruire col pericolo di disastri ambientali. Molti gli allagamenti di scantinati e le chiamate ai vigili del fuoco, in particolare nelle zone di nuova espansione, non ancora dotate dell’impianto per lo smaltimento della acque meteoriche, la cosiddetta fogna bianca. Diversi gli automobilisti che, dopo aver attraversato il sottopasso di via Ruvo colmo d’acqua, sono rimasti bloccati riuscendo a liberarsi solo con difficoltose e azzardate manovre. Non si sono registrate per fortuna conseguenze più gravi, anche se il problema del sottopasso di via Ruvo andrebbe risolto, e in fretta. Disagi anche nel centro antico, dove via Sant’Orsola è diventata un torrente, a conferma dei lavori fatti male della sostituzione della basole, che non hanno retto alla prima pioggia. E che dire della zona industriale completamente bloccata, con le lame pericolosamente allagate, alla faccia dell’ufficio tecnico comunale che sostiene la non pericolosità, al punto da voler insediare la nuova zona Pip sulle stesse lame? Cosa sarebbe successo se la pioggia fosse durata qualche ora? Un disastro, come sostiene da tempo l’autorità di bacino e come afferma “Quindici” che da tempo ha lanciato l’allarme lame. Molti i disagi alla circolazione, bloccata per circa un’ora, sia in direzione Ruvo, che in direzione Bisceglie per chi proveniva dalla zona 167. La situazione si è sbloccata grazie anche all’intervento dei vigili urbani, arrivati comunque in ritardo, che hanno smistato il traffico, utilizzando solo uno dei sottopassi con doppio senso di circolazione. Ma la situazione più paradossale si è verificata nel sottopasso della stazione ferroviaria, completamente allagato e impraticabile. Questa situazione ha impedito agli abitanti della zona di tornare a casa, ammenocchè non scegliessero di attraversare i binari: ed è stato un via vai di giovani, donne con pesanti borse della spesa (qualcuna è caduta), anziani disperati. E mentre la gente attraversava i binari, non c’era un solo ferroviere a regolare questo flusso, a indicare l’arrivo dei treni. Tutti se ne sono lavati le mani e se qualcuno fosse caduto battendo la testa? Di chi era la responsabilità? Una vera vergogna, come ha detto una signora romana di passaggio per Molfetta: questa è una città civile? Molte persone avevano paura ad attraversare i binari e sono state aiutate da alcuni giovani a passare prima che arrivasse qualche treno. Cosa rispondono le Ferrovie? E i vigili urbani? Nessuno ha pensato di inviare un vigile a regolare il traffico della gente sui binari? Insomma, una Molfetta in panne, quella vista il 4 agosto, anche per un semplice temporale di mezza estate.

Autore: Giovanni Angione
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