Quei cartelloni deturpano la città
Egregio Direttore,
Siamo gli alunni dell' I.T.C.G.T. vogliamo evidenziare, e non solo a lei, il fatto che nella nostra città stanno spuntando cartelloni pubblicitari, come fossero funghi, ad ogni angolo ed in particolar modo su Via Berlinguer. È possibile che in questa città si badi più alla pubblicità che al benessere delle persone che vi risiedono? Immaginando come potrebbe diventare la nostra città un brano stralciato dal libro di Italo Calvino “Marcovaldo”:
“Camminavamo per la città illuminata dai lampioni, e non vedevamo che case: di boschi, neanche l'ombra. Incontravano qualche raro passante, ma non osavano chiedergli dov'era un bosco. Così giunsero dove finivano le case della città e la strada diventava un'autostrada.
Ai lati dell'autostrada, i bambini videro il bosco: una folta vegetazione di strani alberi copriva la vista della pianura. Avevano i tronchi fini fini, diritti o obliqui; e chiome piatte e estese, dalle più strane forme e dai più strani colori, quando un'auto passando le illuminava coi fanali. Rami a forma di dentifricio, di formaggio, di faccia, di mano, di rasoio, di bottiglia costellate da un fogliame di lettere dell'alfabeto.”
Sarà questa la nostra campagna molfettese?
Le chiediamo di evitare che ciò accada, magari spostando i cartelloni sui giornali.
La ringraziamo.
Gli alunni dell' I.T.C.G.T.
Siamo d'accordo con voi. Ma se i committenti dei cartelloni scegliessero la pubblicità sui giornali, anziché la cartellonistica stradale, avrebbero maggiore attenzione e non deturperebbero il paesaggio. Quando una cosa è moltiplicata per 100, perde il suo effetto: la gente non la guarda più. Anzi, ne è disgustata, come avviene per voi. E quella pubblicità anziché essere un messaggio positivo, si trasforma in uno negativo a tutto danno dell'azienda committente. Noi cerchiamo di spiegarlo da una vita, ma gli imprenditori sono più duri dei muli nella comprensione di una verità così elementare. E poi si lamentano del calo dei consumi!