Quegli inutili pontili monumenti dell'inefficienza e dell'incapacità
Basta una passeggiata sul porto, versante banchina S. Domenico, per notare che “i nuovi pontili” stanno lentamente invecchiando senza mai essere stati inaugurati. Sul cancello di ingresso campeggia un semplice ovato con lo stemma del Comune e la scritta “Molfetta 2005”, nulla di più. Passati due anni e mezzo niente è cambiato eccettuata la comparsa di fruitori abusivi la cui presenza è testimoniata da una passerella di legno traballante resa permanente da una corda. Con molta probabilità la questione non è conosciuta dalla cittadinanza o se lo è stata di certo è caduta nel dimenticatoio. Il tempo passato è d'obbligo per descrivere una situazione ormai nel completo oblio. Tutto inizia con i finanziamenti della Comunità Europea che destina dei fondi per lo sviluppo della piccola pesca. Le autorità Molfettesi decidono che tale provvedimento verrà tradotto praticamente nella costruzione, e si immagina conseguente utilizzo, di pontili attrezzati con corrente elettrica e acqua potabile. Dopo la realizzazione degli imbarcaderi, tutto si blocca. Per capire di chi è la responsabilità (sarebbe meglio a questo punto parlare di colpa), Quindici si è rivolto alle due istituzioni direttamente interessate: la Guardia Costiera e il Comune. Il Comandante della Capitaneria, Antonio Cuocci, ha chiarito presto la questione, l'ente territoriale deve chiedere il permesso all'Autorità Marittima per l'usufrutto di territori demaniali e una volta che l'ha ottenuto può realizzare il progetto. Dovrebbe poi seguire la stesura del regolamento di utilizzo dei pontili da consegnare alla Guardia Costiera che così può darli in gestione. Questo il nodo cruciale: le strutture sono state costruite e posizionate, ma il Comune non si è mai premurato di far pervenire il regolamento. In un periodo già di per sé turbolento per il settore della pesca, le autorità comunali non contribuiscono affatto nel migliorare la situazione. Quindici si è poi rivolto al dott. Enzo Tangari, il quale con disarmante semplicità oltre ad aver confermato quanto detto dalla Capitaneria, ha aggiunto che “la faccenda non è nei programmi prossimi del Comune”. Nel frattempo i pontili vengono utilizzati abusivamente da chi di diritto dovrebbe poterne fare uso: le piccole barche sono quotidianamente ormeggiate e sempre più spesso anche imbarcazioni più grosse fanno capolino. Lì l'attracco è gratuito e libero per tutti; al cancello chiuso si può ovviare facilmente. La disattenzione, l'incuria, la superficialità del Comune, tutte aggravate dalla sua consapevolezza, parlano da sole e lasciano ben intendere il clima di vero menefreghismo che fa da padrone nell'ente che dovrebbe essere il più vicino ai cittadini. E così i pontili diventano l'ennesimo monumento all'inefficienza e all'incapacità dell'assessore di turno o del funzionario addetto al servizio. Le autorità comunali non se ne rendono conto, ma stanno negando un diritto. E' evidente che per smuovere la situazione non basta la lamentela di un “semplice cittadino”, ma è bene ricordare che l'atteggiamento di chi nega diritti trasformandoli in favoritismi e clientelismo, viene definito mafiogeno.