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Quattro poli alternativi: mercato, turismo, cultura, sociale
30 marzo 2004

MOLFETTA – 30.3.2204 “Riscatto della città”, “Politica nuova” e “Ambientalisti” si incontrano con la città per avviare un confronto sui progetti, dopo una prima fase finalizzata a seguire e tentare di correggere gli errori dell'amministrazione comunale. Gianni Ventrella, Lillino Di Gioia (nella foto) e Pino De Candia analizzano la situazione di una città in cui non c'è dibattito, non c'è confronto a livello politico. Come ha avuto modo di affermare Ventrella, che ha parlato di “un'amministrazione non adeguata”. I tre movimenti sono riusciti ad evitare “grossolani errori dell'amministrazione, anche con atti giudiziari”. Di Gioia non si è soffermato molto a criticare i rappresentanti dell'istituzione, che “si commenta da sola, mi sono stancato di affibbiare aggettivi pesanti al sindaco e ai suoi collaboratori”, ricordando, però, che ci si è mossi per permettere che il piano regolatore partisse col piede giusto, e, soprattutto, che fossero annullate le deroghe, “i grandi affari”. “Grandi affari che avevano promesso di far fare ad alcuni imprenditori, e che avrebbero portato ad un saccheggio del territorio”. Un'altra grande questione su cui i movimenti hanno lavorato è quella del porto, dove si è evitato che “la società costituita gestisse totalmente questa maxi operazione”. Settanta miliardi nelle casse comunali, ma un “aspetto burocratico anomalo, dove si è voluto ricominciare da zero, dal piano generale del porto, per poi passare alle fasi progettuali ed infine agli appalti”. Cosa che provocherà un forte ritardo nella realizzazione, anche “per aver voluto spostare il tema porto dalla Regione al Comune”. Ultimo punto, su cui ci sono interessanti novità, è la questione sanitaria, in cui l'amministrazione ha voluto “annullare la destinazione del Preventorio”. Ricordiamo che il Preventorio dovrebbe passare alla Lega del Filo d'oro, anche se Di Gioia ha chiarito che ora “è tutto bloccato”. I movimenti hanno ottenuto “a parole, che in ospedale non si muova nulla dei reparti fino a che non siano pronti i nuovi previsti dal piano sanitario”. La vera novità è che, secondo Lillino Di Gioia, l'amministrazione abbia pensato di collocare la Rsa, ovvero la residenza per anziani assistita, in termini medici, ambientali e assistenziali a tutto tondo, nell'ospedale… La nuova fase per i movimenti, che auspicano un confronto nella città, è propositiva, e si muove su quattro fronti: Polo mercatale; Polo turistico; Polo culturale; Polo sociale. La prima proposta è quella di realizzare un centro agro-alimentare, con il nuovo mercato ortofrutticolo, in via di attivazione, con la nuova “stecca” per la refrigerazione, affiancato dal mercato ittico. Il nuovo piano regolatore, infatti, prevede lo spostamento del vecchio mercato ittico nella zona D3, cuscinetto tra Asi e parte portuale. Spostare il mercato accanto a quello ortofrutticolo significherebbe, invece, una razionalizzazione dei costi e delle strutture, necessitando entrambe degli stessi servizi. Oltre ai notevoli vantaggi commerciali che comporterebbe una struttura così grande. Il polo turistico, invece, per i movimenti vuol dire affidare alla mano di grandi progettisti lo sviluppo delle spiagge, del lungomare, del nuovo porto da 700 posti barca, delle zone D4, cioè le zone turistiche verso Giovinazzo. Il tutto contrapposto al progetto dell'amministrazione, “in ritardo di oltre due anni sulla consegna del piano delle coste, e che avrebbe voluto dare ai cittadini il litorale di ponente, poco balenabile, per concedere ai privati gran parte della zona di levante”. Di Gioia, inoltre, propone di ripensare totalmente la zona della Madonna dei Martiri, anche per garantire ai cittadini che vi risiedono più servizi e vivibilità. La terza proposta riguarda la cultura, ed è diretta al recupero di contenitori culturali come la Fabbrica di San Domenico, l'Anfiteatro di Ponente, l'Ospedale dei Crociati, che restano “inutilizzati, o poco utilizzati”. Il grande progetto è, però, la creazione di un teatro comunale, nell'attuale mercato ittico, ove vi sarebbero le condizioni atte a realizzarlo. La sfera culturale sarebbe poi gestita da una fondazione con la Provincia, il Comune di Molfetta, le associazioni, i privati, al fine di una gestione seria della faccenda. I movimenti proporranno anche una raccolta di firme per il teatro comunale. L'ultima proposta dei tre movimenti è quella relativa alla socialità, con l'idea di realizzare un vero e proprio centro dedicato al tempo libero, agli anziani, ai disabili, al volontariato, nella zona tra l'Apicella, San Giuseppe e il mercato ortofrutticolo, in via di spostamento, come detto precedentemente. Si tratta di quattro proposte, che hanno certamente il merito di aprire un dibattito, e che sono aperte alla discussione ed al miglioramento, in una città dove, certamente, da tempo manca un vero confronto che coinvolga i protagonisti reali, cioè i molfettesi. Michele Bruno
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