Quanta indifferenza sul dramma della povertà
Il Duomo era zeppo pieno per ascoltare le parole di uno di quegli uomini che ti prendono al cuore, che ti fanno sentire una nullità attraverso le loro denunce spietate ma altrettanto indiscutibili. Ma lui, don Luigi Ciotti, presidente nazionale di “Libera”, non c'era, aveva dovuto declinare l'invito degli organizzatori per impegni sopraggiunti (o perché forse a volte anche questi uomini, così apparentemente indistruttibili, sentono il bisogno di fermarsi un attimo nel loro tourbillon di manifestazioni, incontri, viaggi), ma garantendo al tempo stesso la sua presenza a Molfetta in occasione del prossimo arrivo della carovana antimafia in Puglia.
Tuttavia i sostituti (se così possiamo chiamarli) sono stati all'altezza della situazione. Don Tonio dell'Olio e Francesco de Palo, entrambi esponenti di spicco a livello nazionale e regionale di Pax Christi, hanno affrontato in un dialogo a due il tema della povertà.
Ed allora non lascia indifferenti sentire il primo relatore ricordare che ogni ora muoiono al mondo 1.400 bambini per problemi legati alla denutrizione e quindi alla povertà in generale. O ascoltare un uomo della Chiesa affermare che la stessa non può attaccare i Pacs in nome dell'amore e della vita ed ignorare che questi stessi valori vengono del tutto trascurati nel momento in cui le gerarchie ecclesiastiche mondiali non fanno assolutamente nulla per aiutare milioni di bambini del Terzo Mondo.
E allora si va via da un incontro del genere con un pugnale nella propria coscienza, convinti per lo meno di essere almeno complici con il proprio silenzio e la propria inettitudine della più grande ingiustizia perpetrata nei confronti dell'umanità.
Raffaele Tatulli