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Punteruolo rosso: nuovi interventi per sconfiggere il parassita delle palme
15 gennaio 2012

Continuano gli interventi sulle palme dei giardini cittadini per sconfiggere l’attacco del coleottero che negli ultimi anni sta decimando a Molfetta, come nel resto d’Italia esemplari di palme secolari. L’amministrazione infatti ha deciso di affidare alla ditta “Francese Agricoltura” di Molfetta gli interventi di prevenzione contro gli attacchi del pericoloso coleottero. Poco più di 16mila euro “per contrastare il proliferarsi degli attacchi e quindi salvare le palme”, intervento che “pur non garantendo in toto la distruzione del coleottero, rappresenta un valido tentativo per contrastarlo” (Determinazione dirigenziale 11 ottobre 2011 n.262). Lavori dunque assegnati, con affidamento diretto, alla “Francese Agricoltura”, ditta di fiducia del Comune, che ha anche curato nello scorso anno i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno della villa comunale di Molfetta (27mila euro) e ben quattro interventi , anche questa volta “di somma urgenza”, come riportano le determinazioni dirigenziali settore LL.PP., connessi al punteruolo rosso e alla bonifica da sterpaglie di aree comunali, per una somma totale di 55mila euro circa. A questi, si aggiunge uno schema di convenzione affidato alla stessa ditta sempre nel 2010 che questa volta non cita la somma urgenza come motivazione dell’affidamento diretto, ma riporta di dover affidare i lavori a tale ditta in quanto “alla stessa erano stati già affidati sin dallo scorso mese di ottobre, i lavori di lotta al punteruolo rosso e che nell’ambito degli stessi lavori ha proceduto anche a monitorare la situazione di tutte le piante di palme infestate” (Determinazione dirigenziale n. 106 del 12 aprile 2010 N. 486). Nel solo 2010 il Comune ha dunque assegnato a tale ditta per ben quattro volte lavori di somma urgenza evitando la normale procedura di gara ad evidenza pubblica, preferendo l’affidamento diretto adducendo come motivazione l’urgenza dei lavori. Procedura non proprio ortodossa a cui l’amministrazione si affida spesso, per non dire sempre, che porta le casse comunali a spendere fino al 20% in più che se si fosse indetta una pubblica gara. D’altronde, se è vero che le casse comunali godono di ottima salute, non se ne vede il motivo dello sperpero di questi soldi pubblici, in un periodo in cui tutti sono costretti a stringere la cinghia e a lottare per arrivare a fine mese.

Autore: Giovanni Angione
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