Pulo abbandonato e devastato dai vandali. Accuse al sindaco
L'amministrazione comunale prima rivendica la manutenzione poi lo trascura
Il Pulo di Molfetta versa in uno stato di degrado e completo abbandono, oggetto di numerosi atti di vandalismo, oltre ad essere “assalito” da erbacce e piante infestanti che ne impediscono la completa fruizione.
Se di fruizione possiamo parlare, considerato che il sito archeologico non è, ad oggi, aperto al pubblico. Se ne sono lamentati, in una lettera indirizzata al presidente della Provincia di Bari Vincenzo Divella e al sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, i ricercatori e i tecnici impegnati nel progetto di recupero del sito archeologico.
Tra le altre cose, Nicola Martinelli e gli altri specialisti ricordano che lo stesso sito era stato inaugurato lo scorso 26 aprile, dopo sette anni di lavori costati circa 6 miliardi di vecchie lire.
Immediata la reazione del sindaco Minervini, che, come ha precisato il segretario comunale della Margherita, Cosmo Altomare, “ha scaricato ogni responsabilità”. L'assessore provinciale al Patrimonio, Nicola Acquaviva, ha così convocato una conferenza stampa, per chiarire i contorni della vicenda.
L'assessore, accompagnato dal consigliere provinciale della Margherita, Cives, e dagli esponenti di spicco del partito a livello cittadino (il segretario Altomare, il consigliere Sallustio, Gianni Mastropierro e Lillino Di Gioia), ha reso noto che “esiste una convenzione, firmata dall'allora Commissario Nunziante (facente funzioni di presidente provinciale) e dal sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, con la quale l'Amministrazione comunale si impegnava a provvedere alla manutenzione, alla salvaguardia ed alla fruibilità del Pulo, in cambio della gestione”.
L'accordo, sottoscritto il 4 giugno 2004, è valido fino al 31 dicembre 2005, con possibilità di rinnovo. Come si rileva dal documento, era stata la stessa Amministrazione molfettese a richiedere la gestione, facendo decadere ogni responsabilità della Provincia per il periodo appena citato. Dal 4 giugno, però, pare che non sia stato fatto nulla per il sito.
Così abbiamo voluto prenderne visione personalmente: rete di protezione tagliata, fili elettrici tranciati, bottiglie di birra, buste e bicchieri di plastica, barattoli di vernice versati sui muretti e poi abbandonati, preservativi. Questo per merito degli imbecilli che compiono atti di vandalismo, ignorando il peso delle loro ignobili azioni. Ma anche cartelli di indicazione delle specie floristiche divelti, erbacce, piante infestanti che impediscono di percorrere normalmente i vialetti.
Uno stato di incuria e degrado drammatici, che il Pulo, con le sue migliaia di anni e di storia alle spalle, non merita davvero. E le promesse di salvaguardia, di manutenzione, di apertura a piccoli gruppi di cittadini? Niente di tutto questo, a meno che si voglia davvero negare la realtà.
Tuttavia la Provincia, come ha avuto modo di dire l'assessore Acquaviva, “proverà a dialogare con il Comune, per cercare nuove sinergie, se lo stesso Comune vorrà tenere fede alla Convenzione”.
Il consigliere Sallustio annuncia che aprirà il prossimo Consiglio Comunale chiedendo spiegazioni al sindaco Minervini su questa vicenda, presentata come “fatto grave”. Un quadro davvero molto triste, che, purtroppo, colpisce ancora una volta la cittadinanza, abbagliata da questa convenzione che, ci pare, suoni come un'ennesima promessa elettorale non mantenuta. O è un caso che la firma sia del 4 giugno, e che le elezioni europee e provinciali si siano tenute il 13?
Michele Bruno