MOLFETTA - Dopo l’intervento di Rifondazione Comunista, anche
Pd,
Sel e
Udc si schierano con gli addetti alle pulizie in
protesta al Fashion District ormai da una settimana e mezza. Anche questo, però, è un intervento tardivo: una specie di palliativo senza effetti collaterali, perché il supporto a questi lavoratori doveva essere immediato e concreto. Una lontananza che gli stessi hanno lamentato nei giorni passati e poi confluita in un comunicato dei coordinatori della CGIL Molfetta, della Filcams CGIL, dell’UILTUCS e dell’UILTRASPORT.
I partiti di opposizione hanno promesso un intervento nel Consiglio comunale di venerdì 12 (ore 16,30 a Palazzo Giovene) in cui porteranno alla massima assise cittadina le istanze dei lavoratori. Quantomeno un’azione concreta, che agli addetti alle pulizie potrebbe, però, apparire riduttiva di fronte all’assenza prolungata per quasi una settimana.
«Noi forze di opposizione del centrosinistra (PD, SEL, UDC) esprimiamo piena solidarietà alla battaglia di dignità che stanno conducendo quindici persone, insieme alle rappresentanze sindacali di CGIL e UIL, per mantenere il posto di lavoro alle stesse condizioni stabilite dal precedente Contratto. Ci faremo carico di portare le loro istanze all’attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta, in modo da dare più voce alle loro giuste rivendicazioni anche a seguito dell’ufficiale disimpegno da parte della Dirigenza di Fashion District a interessarsi della vicenda: difatti è notizia odierna che Fashion District non si presenterà alla convocazione richiesta dall’Ufficio provinciale “Politiche del Lavoro”.
L’evidenza dei fatti e della realtà viva squarcia quel velo di propaganda che da anni ci ha raccontato come “l’Italia ha superato la crisi meglio di altri”. Una crisi economica causata dalla cieca fiducia di una certa politica nei mercati e nell’alta finanza, lasciati liberi di speculare senza tener conto dei rischi e degli effetti devastanti che avrebbero investito le economie reali.
Oggi assistiamo sgomenti al grido disperato dei tanti lavoratori che perdono il loro posto di lavoro, delle imprese costrette a chiudere le loro attività gravate da tasse insostenibili, imposte per ripianare un debito pubblico generato da un irresponsabile governo di Centrodestra che pensava di superare le difficoltà strutturali del nostro Paese infondendo falso ottimismo mediante TV e giornali.
Anche nella nostra Molfetta stanno venendo meno le mirabolanti promesse di piena occupazione e sviluppo, a seguito dell’enorme spreco di denaro pubblico che con l’Amministrazione Azzollini si è disperso nei mille rivoli delle clientele e della mancata programmazione nei settori vitali per l’economia della nostra città.
Centinaia di posti di lavoro si stanno perdendo anche all’interno della zona artigianale e industriale, oltre a un consistente aumento delle richieste di cassa integrazione da parte di aziende lì presenti. La stessa area commerciale deve fare i conti con le ristrettezze delle nostre famiglie, ma non si possono chiedere ulteriori sacrifici a chi già si trova in difficoltà col proprio salario. E’ quanto sta avvenendo in questi giorni agli addetti alle pulizie all’interno del Fashion District di Molfetta, i quali non intendono rimetterci di tasca propria per la revisione al massimo ribasso della ditta che si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dalla struttura.
Noi forze di opposizione del centrosinistra (PD, SEL, UDC) esprimiamo piena solidarietà alla battaglia di dignità che stanno conducendo quindici persone, insieme alle rappresentanze sindacali di CGIL e UIL, per mantenere il posto di lavoro alle stesse condizioni stabilite dal precedente Contratto. Ci faremo carico di portare le loro istanze all’attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta, in modo da dare più voce alle loro giuste rivendicazioni anche a seguito dell’ufficiale disimpegno da parte della Dirigenza di Fashion District a interessarsi della vicenda: difatti è notizia odierna che Fashion District non si presenterà alla convocazione richiesta dall’Ufficio provinciale “Politiche del Lavoro”. Dopo i tanti giorni di inascoltata protesta, ora è compito della politica fare in modo che nessuno dei soggetti in causa possa lavarsene le mani e richiamiamo chi di dovere ad assumersi le relative responsabilità».
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