Progetto “Cibiamoci”: anche quest'anno la lotta all'obesità Obesità infantile, problema sociale ancora sottostimato
Legata a una cattiva o eccessiva alimentazione, a una ridotta attività fisica, a fattori di tipo genetico- familiare, può essere anche una patologia. Secondo le statistiche, in Puglia un bambino su quattro è in sovrappeso e uno su sette è obeso. Per sensibilizzare le famiglie e prevenire i disturbi del comportamento alimentare, per il secondo anno consecutivo è stato avviato il Progetto «Cibiamoci » (in tutto 300 bambini). Promossa dalla Asl Bari e dal P.O. “Don Tonino Bello” di Molfetta, in collaborazione con la Cooperativa sociale Anthropos, all’iniziativa hanno partecipato le scuole primarie molfettesi “Don Cosmo Azzollini” e “Giulio Cozzoli”, “Manzoni”, e “San Giovanni Bosco” (in particolare, le ultime due, già coinvolte nel progetto lo scorso anno, accederanno alla seconda fase del progetto sulle diete multietniche). Differenziandosi dai comuni programmi di screening, “Cibiamoci” punta alla riabilitazione a una corretta alimentazione. Per questo, la Markas (che gestisce il servizio mensa a Molfetta per le scuole dell’infanzia e primarie) ha rifinanziato il progetto, il primo in Italia a usufruire dell’appoggio finanziario dell’azienda. La fase operativa del progetto è già iniziata nelle scuole. Bambini e insegnanti hanno svolto un programma specifico di educazione alimentare, preparato e supervisionato dalla psicologa psicoterapeuta dott.ssa Nicoletta De Lorenzo e dalla biologa nutrizionista dott.ssa Stefania Giammarino, con schede di lavoro, laboratori sull’alimentazione e corpo umano, giochi e piramidi alimentari. Un altro importante strumento adoperato è il questionario, compilato a casa con l’ausilio dei genitori. La fase successiva in ospedale, dove si svolgeranno incontri con bambini e famiglie alla presenza della dietista dott.ssa Chiara Amato, della pediatra dott.ssa Silvia Rana e della psicologa psicoterapeuta. Nel massimo rispetto della privacy, si cercherà di individuare comportamenti e fattori di rischio, intervenendo se necessario e inserendo il bambino in un percorso pediatrico e rieducativo. Inoltre, è stato affidato al bambino anche un diario sul cui appuntare i propri pensieri, con cui la psicologa potrà capire se il bambino ha subito atti vessatori da parte dei coetanei per la sua obesità e acquisire informazioni per migliorarne il percorso educativo (a questo scopo contribuirà anche una visita all’azienda biologica agricola “Colicello”). Sarà un modo per insegnare ai bambini, come ha spiegato la dott.ssa Annalisa Altomare, direttore sanitario del P.O. di Molfetta, che ci sono diversi modi di alimentarsi e che possono essere tutti validi e corretti, eludendo i preconcetti sul tema. Tenendo in considerazione gli efficaci risultati ottenuti, grazie alla sinergia dell’intero staff, la dott.ssa Maria Pia Cozzari, fondatrice e presidente della cooperativa sociale Anthropos, ha sottolineato come lo scorso anno l’80% dei bambini ha deciso consapevolmente di prendersi cura di sè, supportati dalle famiglie e dalle scuole. Ancora una volta, la diffusione di una dieta sana è più che mai necessaria. Ma per fare tutto questo è opportuna un’azione programmata, sinergica e continuativa, che coinvolga famiglia, scuola e istituzioni. Perché l’alimentazione è anche cultura.