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Presto il rientro a casa dei molfettesi della “Garibaldi”
16 marzo 2002

MOLFETTA – 15.3.2002 Pubblichiamo una nuova lettera arrivata al nostro sito internet da bordo della nave Garibaldi. A scrivere sono sempre i molfettesi che si trovano a bordo e che stanno per rientrare a casa Mancano veramente pochi giorni al rientro a casa ed al termine di questa missione che ci ha tenuti lontani dagli affetti e dalla nostra città per 4 mesi. Quattro mesi sono tanti e tante cose sono cambiate in questo periodo. Mia figlia Ilenia, che aveva solo 15 giorni alla mia partenza, ora ha quattro mesi e in questi giorni sta mettendo il suo primo dentino. Questo periodo trascorso lontano da casa e dai nostri affetti ci ha insegnato tante cose. Ci ha insegnato a riflettere sul perché succedono certe cose (mi riferisco agli attentati terroristici), sulle conseguenze che questi hanno provocato sul mondo intero e su quello che ancora non si è in grado di conoscere l'evolversi. Questo ci aiuta ad apprezzare di più le piccole cose, la vita di ogni giorno e la quotidianità. Ci sono stati momenti grigi, momenti di sconforto e di nostalgia verso casa e verso le nostre famiglie, soprattutto nel periodo natalizio, ma ce l'abbiamo fatta, ci siamo fatti forza e siamo andati avanti pensando al nostro rientro, pensando a come avremmo recuperato questo tempo trascorso lontano da loro. Il tempo che sembrava non trascorrere mai, pian piano ha cominciato a segnare dei punti di arrivo, dall'inizio dell'anno nuovo a San Valentino fino ad arrivare alla data del passaggio di consegne con le 2 navi che ci hanno dato il cambio nel mare Arabico. Inutile dire che questa esperienza lascerà il segno in ognuno di noi, 4 mesi trascorsi in mezzo al mare non hanno mai fatto bene a nessuno, inutile negarlo... Abbiamo toccato porto dopo 85 giorni di mare dopo essere stati impegnati in area di operazioni con ritmi e turni massacranti, ma ora, che tutto volge al termine, ognuno di noi è consapevole di aver fatto una cosa giusta, una cosa cui essere orgoglioso, affinché non ci siano e non accadano più simili tragedie, affinché i nostri figli vivano nella pace e nella serenità e non nel terrore di attentati e guerre. Adesso penso a mia moglie e mia figlia, che sono orgogliose di me e che mi aspettano..... anche mia moglie ha dovuto sostenere dei grossi sacrifici restando da sola con la piccola Ilenia di pochi giorni da accudire. Ok, siamo giunti al termine, ora vorrei farmi portavoce degli altri compaesani che con me hanno condiviso questa missione: a nome di tutti i Molfettesi presenti a bordo del Garibaldi porgo i miei saluti più affettuosi a tutti i nostri parenti e amici nonché alla nostra Molfetta che, grazie al vostro sito “Quindici”, ci ha tenuti costantemente "aggrappati" e aggiornati sulle vicende cittadine. Grazie Felice de Sanctis per la possibilità che ci hai offerto in questi mesi di scrivervi e di comunicare con Molfetta e con voi. Saluti affettuosi dai Molfettesi imbarcati sulla Portaeromobili "Giuseppe Garibaldi". A presto...... da C°2ª Ete/dt Angelo Michele Amato Oceano Indiano
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