Politica, Azzollini protagonista dell'anno
È stato il protagonista indiscusso dell'ultimo anno politico molfettese Antonio Azzollini e con le elezioni vinte ad aprile si è candidato a restarlo per altre lunghe stagioni. Uomo copertina per “Quindici” in quattro circostanze, il sindaco-senatore ha animato la scena pubblica prima per il rischio di una sua ineleggibilità alla massima poltrona cittadina, poi per la schiacciante vittoria, al termine di una campagna elettorale che ha fatto registrare diversi colpi bassi nei confronti degli avversari. Decisamente solo un antipasto di quello che sarebbe avvenuto nei mesi successivi. Si comincia già a maggio con la nomina degli assessori non accompagnata dall'assegnazione delle deleghe, in pratica stipendiati ma nullafacenti per un mese. Tutto a causa di beghe interne alla maggioranza per la nomina alla presidenza di una municipalizzata che ha fatto registrare la prima sconfitta del sindaco, in questo caso nei confronti del consigliere che poi è andato a ricoprire l'agognata carica. Intanto l'opposizione aveva avviato la prima battaglia per l'assenza di donne in giunta. Politica arrogantemente difesa da Azzollini in Consiglio Comunale con una sceneggiata dialettale che ha portato Molfetta agli onori delle cronache nazionali e che su You Tube continua a far contare migliaia di visite. Anche il Tar ha richiamato il sindaco al fine di garantire le quote rosa in giunta, previste da una norma statutaria, ma è stata una vittoria di Pirro. Ad Azzollini è bastato spiegare che il suo criterio di nomina fiduciario è stato orientato dal suffragio popolare, che evidentemente non ha premiato le donne, per lasciare tutto come da lui stabilito. Poi giusto il tempo di riorganizzarsi, svendere “Palazzo Dogana” ai privati che già è insorta per l'amministrazione un'altra grana: la costruzione della nuova capitaneria di porto. Prima approvata nella precedente legislatura con la stessa maggioranza all'interno del piano regolatore del porto poi, alla comparsa dei primi pilastri, contestata e bloccata con un provvedimento sospensivo, questa volta bocciato dal Tar. Intanto l'opposizione frastornata dalla sconfitta elettorale cerca ancora di riorganizzarsi. Il Partito democratico e la Sinistra Arcobaleno mentre incassano colpi in Consiglio comunale, cercano di ritrovare il contatto con la società civile perso nel corso degli anni e continuano a denunciare l'autocrate al potere. Le elezioni provinciali del prossimo anno rappresentano un ulteriore banco di prova per verificare in favore di chi nel corso dell'anno si è spostato l'ago della bilancia. E mentre negli Stati Uniti Obama ha avuto ragione del partito Repubblicano sulla scia dello “Yes we can”, a Molfetta Azzollini, a causa dei suoi impegni da senatore, continua a governare in stile “Yes week end”!
Autore: Michele de Sanctis jr.