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Pizzapulia, un ambizioso progetto per valorizzare la pizza e gli antichi sapori d'Apulia Promozione dei prodotti a km zero: cosa sono e quali benefici comportano all'uomo, al territorio e all'ambiente. La presentazione del progetto Pizzapulia, a firma di APP: garantire ai consumatori prodotti di alta qualità
21 dicembre 2012

TORITTO - Promuovere e valorizzare non solo la pizza pugliese, ma tutti i prodotti tipici regionali, autentici e di chiara origine pugliese, qualitativamente superiori e soprattutto a km zero. Sono questi gli obiettivi indiscutibili alla base del progetto Pizzapulia, organizzato dall’Associazione Pizzaioli Pugliesi. Promotori dell’iniziativa sono stati il presidente Luigi Stamerra e il direttore generale Giovanni Giorgio, in collaborazione con i responsabili della Provincia di Bari Alessandro Pastoressa dell'Aula di formazione Quinto Peccato di Bitonto e i molfettesi Giuseppe Petruzzella e Domenico Piccininni, titolari del ristorante-pizzeria Il Vecchio Gazebo di Molfetta.

Durante la presentazione ufficiale a Toritto, in un clima di serena familiarità, e di gustosa competizione tra i migliori pizzaiuoli di Puglia che hanno gareggiato nello sfornare la pizza migliore, non soltanto nel gusto, ma anche nell’estetica, sono stati ribaditi tutti gli obiettivi e le modalità di attuazione di questo ambizioso progetto che riprende e rafforza la missione dell’APP che da tre anni lavora non solo per promuovere in Puglia, in Italia e nel mondo il prodotto pugliese, ma anche per ricercare e selezionare aziende che sposino questo mandato. Infatti, tutelando la filiera corta e sostenendo l’utilizzo di prodotti che provengano da ditte certificate, l’obiettivo finale è creare un marchio di qualità, che si giovi delle eccellenze pugliesi, connesse alla pizza e, soprattutto, alle farine di grano duro, come quella di semola rimacinata o di cereali. Ecco perché l’APP punta la sua massima attenzione soprattutto alla riscoperta degli antichi sapori del grano duro coltivato e lavorato nelle terre di pugliesi, abbinato poi all'olio extravergine, al sale, alla mozzarella, al pomodoro agli ortaggi, tutto questo rigorosamente con certificati di provenienza 100% Puglia.

La semola rimacinata è ottenuta dalla sapiente miscelazione delle migliori varietà di frumento duro ed è caratterizzata dalla presenza di proteine e di glutine, sostanze che determinano la panificabilità dello sfarinato e la qualità nutrizionale dei relativi prodotti finiti differenziandoli da quelli ottenuti con farine di grano tenero per la particolare fragranza e conservabilità. Alle proteine della "rimacinata" viene anche imputata la peculiare caratteristica della maggiore capacità di ritenere l'acqua, che conferisce una più prolungata conservazione ai prodotti finiti e una maggiore resa in produzione (da 100 Kg di semola rimacinata di grano duro si ottengono, mediamente, kg. 130/140 di pane). L'Industria Molitoria Mininni di Altamura, intervenuta all’happening della pizza pugliese, produce da oltre 130 anni questo prodotto differenziandolo per tipologia di produzione.

Pizzapulia è, perciò, indirizzato a tutti i locali pugliesi che vorranno aderire all'APP per garantire ai consumatori prodotti di alta qualità e a km zero tutto certificato. Allo stesso tempo, i pizzaiuoli potranno partecipare a un corso di panificazione tenuto dalla stessa associazione (oltre ad altri corsi su alimentazione e nutrizione), per poi siglare anche un contratto di collaborazione con le aziende che hanno sposato il progetto Piazzapulia. Attraverso il network del progetto e un magazine, che saranno lanciati a gennaio, gli utenti potranno rendersi conto di quali pizzerie utilizzano prodotti pugliesi a km zero, rispetto a quegli esercizi che, pur professandosi fautori della stessa linea culinaria, importano prodotti extraitaliani o pompati con ormoni. Proprio durante l’incontro di presentazione all'agriturismo Parco la Grotta, sono state preparate delle pizze particolari, in particolare quelle al karkadè, all’ortica, al grano rimacinato e alla canapa. Ad esempio, l’impasto al karkadè racchiude innumerevoli proprietà nutrizionali: stimola il metabolismo e aiuta l'organismo a bruciare il grasso in eccesso (ridurre i tassi di lipidi totali e del glucosio nel sangue), ha anche un'azione digestiva, diuretica e contribuisce a ridurre il colesterolo cattivo.

La stessa ortica, conosciuta soprattutto per il suo effetto urticante, ha non solo proprietà antianemiche, ma facilita anche la digestione e l'assimilazione dei cibi, oltre ad essere depurativa, diuretica, tonificante e ricostituente (molto utile in presenza di diarrea o dissenteria, ha anche proprietà antinfiammatorie sull'intestino). Inoltre, la farina di canapa, ottenuta dai semi, permette di assumere non solo proteine, ma anche tutti gli 8 aminoacidi essenziali, oltre a non contenere glutine e ad avere un particolare ed accattivante (simile sapore della nocciola). Per di più, associata all’olio extravergine riduce trigliceridi e di colesterolo

Insomma, una pizza con queste caratteristiche può essere un vero e proprio toccasana per il corpo, in grado di sostituirsi persino ad alcuni medicinali e vitaminici. Basti pensare che il grano rimacinato, utilizzato dai pizzaioli dell’APP, ha un elevato contenuto di proteine, elementi minerali (potassio, ferro e fosforo), vitamine (tiamina e niacina), carboidrati complessi (assicurano all’organismo un rifornimento di energia prolungato nel tempo tale da evitare brusche variazioni del tasso di glucosio nel sangue) e fibre alimentari per offrire una protezione nei confronti del cancro del colon.

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Autore: Marcello la Forgia
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