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Pino Amato in An vengo anch'io no tu no SI SPACCA IL PARTITO DI FINI, GIOVANI E ASSESSORI IN RIVOLTA MINACCIANO DI ANDARE VIA
15 settembre 2007

Nel bel mezzo della calda estate molfettese, mentre i cittadini si rilassavano disinteressati al mare e mentre le bellezze del Gargano venivano bruciate improvvisamente da un violento incendio, un rogo, per fortuna solo politico, è stato appiccato nella sezione locale di Alleanza Nazionale. Autore del gesto il neo presidente cittadino, Francesco Armenio, e la sua decisione, peraltro avvallata dai vertici provinciali, di consentire l'ingresso nel partito del noto e popolare consigliere comunale Pino Amato, noto per gli innumerevoli cambi di casacca. L'iniziativa, concordata solo con alcuni rappresentanti della sezione locale (in particolare i consiglieri comunali Rino Lanza e Lele Sgherza), ha suscitato la netta disapprovazione della base del partito e di alcuni personaggi delle istituzioni locali (gli assessori Anna Maria Brattoli e Mauro Magarelli, il consigliere comunale Sebastiano Gadaleta, il Presidente della Multiservizi, Maurizio Solimini), che in un recente comunicato stampa hanno duramente attaccato il presidente della locale sezione di An sia per il merito delle sue ultime scelte politiche, ma anche e soprattutto per il metodo che, a quanto sembra, ha portato ad una decisione non preceduta da una serie di passaggi interni. La vicenda, che ha notevolmente riscaldato il già bollente mese di agosto, ha visto gli interventi del coordinatore provinciale, Tommy Attanasio, che in autentico stile mussoliniano, ha prima attaccato la stampa che occupandosi della vicenda lo aveva disturbato in un periodo di “meritato” riposo, e poi ha incalzato i dissidenti di An, invitandoli, non proprio cortesemente, a non contrastare la decisione e quindi, in caso contrario, a fuoriuscire dal partito. L'iniziativa dell'avv. Armenio, ovviamente, ha suscitato un certo clamore non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i diversi simpatizzanti di An, che ispirandosi ai principi di legalità e sicurezza che tradizionalmente contraddistinguono questo movimento e traditi dall'attuale linea politica del segretario, hanno minacciato di non garantire più il loro sostegno alla formazione politica; in molti hanno affermato che l'operazione apporterà 1.000 voti ad An, ma altrettanto ne perderà. Effettivamente, il neo-segretario, eletto all'unanimità dal partito, si era presentato ai cittadini con delle idee propositive: il ringiovanimento della classe politica, attenzione ai problemi sociali, rispetto delle leggi e soprattutto coerenza politica. In pochi mesi tutti questi buoni propositi sono svaniti: in linea con le nuove direttive del presidente nazionale di An, Gianfranco Fini, che per raggiungere l'obiettivo di essere il prossimo candidato premier sta trasformando An in una copia di Forza Italia, l'avv. Armenio avrà pensato che i 999 voti del “più Amato dei molfettesi” possano far comodo ad An e non all'Udc o al Partito Democratico (in riferimento ad alcune voci circolate in città). Ancora una volta in politica vincono i numeri e non le idee, i valori ed i programmi. Attualmente il caso del tesseramento di Amato in An è in fase di evoluzione; in questi giorni da una parte si attende l'avvallo all'operazione (in stile calciomercato) del coordinatore regionale, Adriana Poli Bortone (vice sindaco di Lecce), dall'altra vi è da segnalare la presa di posizione dell'on. Pinuccio Gallo, responsabile regionale del movimento “La Destra”, fondato dall'ex ministro alla Salute Francesco Storace, fuoriuscito da An per delle divergenze con il suo presidente, Gianfranco Fini. L'on. Gallo, evidentemente, deve aver “annusato” la possibilità di poter “accogliere” nel suo movimento questo nutrito gruppo di “dissidenti” e cerca, così, di portarli dalla sua parte. Ma sentiamo cosa dicono i dissidenti sulla “questione Amato” che minacciano addirittura di abbandonare il partito: «Ribadisco la mia contrarietà alla linea politica perseguita dall' avv. Armenio – dice il giovane consigliere comunale avv. Sebastiano Gadaleta a Quindici – sia per quanto concerne il metodo adoperato sia per il merito. Ritengo grave che l'avv. Armenio, incurante dell'opinione della base, abbia acconsentito all'entrata di Pino Amato in Alleanza Nazionale. In un partito che si rispetti ogni scelta politica deve essere discussa all'interno del partito stesso! Ancor più l'ingresso di una intera forza politica, capeggiata dal consigliere Amato, non può essere varato senza un previo ed approfondito dibattito interno. Tale comportamento è lesivo della dignità dell'intera base militante e di quanti riversano il loro impegno e passione in Alleanza Nazionale, solo per amore della Politica. L'aver appreso solo dai giornali dell'imminente entrata di Pino Amato in AN mi ha ferito e offeso profondamente soprattutto perché qualche giorno prima, in una riunione di partito, Armenio aveva smentito tutte le voci che paventavano questa mossa politica defi nendole “chiacchiere da bar”. Quanto al merito della scelta politica, pur rispettando la persona del consigliere Amato ne contesto la storia politica. Rispetto le sue scelte politiche, riconosco la sua grande capacità di attrarre consenso, ma ritengo che il suo bagaglio ideologico è tutt'altro che vicino a quello di Alleanza Nazionale. In questi anni Pino Amato ha militato in partiti ideologicamente lontani dalla destra e da Alleanza Nazionale! Non so cosa decideranno i vertici provinciali e regionali di AN, di certo non sarò “complice” di questa inopportuna operazione politica che l'avv. Armenio sta testardamente portando avanti in barba ai principi di trasparenza e lealtà. Nella denegata ipotesi questa operazione vada in porto valuterò il da farsi, naturalmente insieme agli altri militanti e dirigenti che sono sulla mia stessa posizione. Non posso escludere nulla». In conclusione, in questa ingarbugliata vicenda estiva, nonostante i problemi giudiziari, i continui cambi di casacca, è ancora Pino Amato l'ago della bilancia della politica molfettese; prima a sinistra, poi a destra, poi ancora al centro passando per i Verdi, il Ccd-Cdu, Popolari, Forza Italia, l'Italia di mezzo, quasi sicuramente Alleanza Nazionale… Si accettano scommesse per il prossimo partito.
Autore: Roberto Spadavecchia
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