Picchiate al Comune due assistenti sociali
MOLFETTA – 29.12.2001
Due assistenti sociali sono state aggredite nel loro ufficio al Comune (Corso Dante) da tre donne note ai carabinieri per appartenere a clan familiari coinvolti coinvolti anche nell’operazione Reset. Il fatto è avvenuto alcuni giorni fa, ma si è saputo solo recentemente. Le donne pretendevano di ottenere sussidi non dovuti, in base a generiche promesse fatte, a loro dire, da personaggi politici. Al rifiuto delle assistenti sociali le tre donne le hanno aggredite e picchiate pesantemente, costringendole anche al ricovero in ospedale. Le due assistenti, entrambe non molfettesi, delle quali non riveliamo l’identità per tutelarle da eventuali ritorsioni, hanno sporto denuncia, mentre il sindaco si sarebbe limitato a informare dei fatti i carabinieri. Nessuna notizia su eventuale reazione dei sindacati, né sull’eventualità che l’amministrazione comunale voglia costituirsi parte civile e intenda tutelare con tutti i mezzi possibili i propri dipendenti. Né era presente un rappresentante delle forze dell’ordine o di un vigile urbano, che in un ufficio a rischio come quello, dovrebbe essere indispensabile.
Fin qui la notizia (altri particolari sono su “Quindici” di dicembre, in edicola), alla quale occorre aggiungere qualche riflessione.
E’ l’ennesima conferma del clima che si vive in città, senza che nessun provvedimento venga preso e tra l’indifferenza generale. Ci poniamo alcune domande: questa gente è coperta da qualcuno? Non lo crediamo. Allora perché le autorità comunale non intervengono, perché c’è questa indifferenza, anche a tutelare i dipendenti con la presenza di una guardia giurata o di un vigile urbano? Il silenzio non serve a migliorare la situazione, anzi fa credere a questa gente di vivere in una situazione di impunità. Le forze dell’ordine in questi casi non bastano, occorre una reazione delle forze politiche e della città, se non si vuole tornare al clima degli anni bui, quando la città era in mano ai clan della droga. I segnali di allarme sono sempre più numerosi, ora occorre reagire, ogni ritardo sarebbe colpevole.