Piazza Paradiso, gli abitanti dicono no a parcheggio e mercato
Si torna al passato in una piazza chiusa anche per igiene e ordine pubblico
Piazza Paradiso, si torna indietro. Come in altre iniziative quest'amministrazione comunale di centro-destra sembra soffrire di nostalgia del passato. Ma non di un passato migliore, ma del peggiore. Un esempio per tutti: piazza Paradiso (nella foto). Chi non ricorda la vergogna di quella piazza, invasa dai commercianti, assolutamente impraticabile e dove regnava la legge del più forte e dove neppure i vigili urbani avevano il coraggio di intervenire di fronte a bancarelle che superavano gli spazi, il traffico era praticamente bloccato, l'igiene pubblica fortemente deficitaria e così via.
Dopo averla sgombrata dalla bancarelle e restituita al traffico e alla città, soprattutto agli abitanti del quartiere, la grande piazza molfettese, rischia di essere di nuovo coperta da bancarelle e diventare terra di nessuno.
Il progetto originario che prevedeva un parcheggio sotterraneo e una piazza destinata a verde, è stato completamente stravolto dal centro-destra che vuole sì il parcheggio sotterraneo, ma la piazza di nuovo nelle mani di ben note famiglie, cacciate dalla piazza grazie a un provvedimento giudiziario di igiene e di ordine pubblico.
Ma gli abitanti questa volta non ci stanno e insorgono, con un manifesto pubblico dal titolo: «Piazza Paradiso: quanti sono i cittadini che vogliano trasformarla in garage sotterraneo e mercato giornaliero in superficie?».
Il manifesto, firmato dal Comitato di quartiere e del partito della Rifondazione comunista, che esprime il timore che piazza Paradiso possa ritornare zona mercatale e diventare un megaparcheggio interrato. I residenti del quartiere si dicono contrari e annunciano che «non lasceremo nulla di intentato» per fare in modo che la piazza resti così com'è.
«Una piazza con una storia ed un valore inestimabile, luogo di lotte per la democrazia, e di incontro per esaltanti manifestazioni culturali e politiche - si legge - stava ritrovando finalmente la sua vocazione, il suo respiro culturale, la sua funzione civile, lo spazio collettivo per associazioni, circoli e partiti».
«L'Amministrazione comunale ha deciso di concederla ad un'impresa privata per farvi tornare il mercato che, solo dieci anni fa, un provvedimento giudiziario aveva chiuso per gravi motivi igienici e di ordine pubblico. Sostenendo di volere la “riqualificazione ambientale” della piazza e la soluzione dei problemi di viabilità urbana, ha programmato anche un garage interrato di due piani ad uso prevalentemente privato, che potrà soltanto accrescere il disagio degli abitanti, oltre a distruggere la memoria storica di una preziosa piscina di raccolta delle acque, costruita nell'Ottocento».
Il manifesto così conclude: «La città di Molfetta merita maggiore attenzione ambientale, una viabilità a misura d'uomo e un razionale piano del commercio. Ha bisogno di ben altre priorità, non certo della cancellazione dell'unica piazza libera. Il Comitato di quartiere chiede che si interrompa subito l'assalto a piazza Paradiso ed annuncia che non lascerà nulla di intentato per salvaguardare sia la tranquillità dei cittadini residenti, sia la proprietà pubblica e la funzione collettiva della piazza».
Ci chiediamo: come mai questa decisione? E' frutto di scarsa lungimiranza, di estemporanea iniziativa, ci sono promesse elettorali da onorare? Non si possono fare scelte contro la volontà dei cittadini.